E’ stata una delle menti più illuminate dell’ultimo secolo, a circa un mese dal suo centenario, la gente non smette di parlare di lui
Per alcuni un genio, per altri una specie di profeta. Per altri ancora un poeta saggio, per alcuni più semplicemente Pier Paolo. Il 5 Marzo del 2022 ricorreva il centenario della nascita di un signore come Pier Paolo Pasolini, grande poeta, scrittore, regista, giornalista e drammaturgo italiano. Un illuminato nel vero senso della parola. Un maestro di nome e di fatto. Un uomo che ha catturato e ispirato generazioni intere, anche quelle del 2000. E questo non può far altro che far capire la grandezza di questo incredibile personaggio che ancora adesso a distanza di anni dalla sua morte non fa che ispirare giovani.
Acuto studioso dei cambiamenti della società a partire dal secondo dopoguerra fino agli anni ’70, Pasolini spesso venne criticato per il suo pensiero, abbastanza critico verso la classe borghese e la società consumistica. Le sue opere, come la sua omosessualità, sono spesso stati motivo di controversie e contestazioni. Il 2 novembre 1975, lungo il litorale di Ostia a Roma, venne ritrovato il corpo senza vita dello scrittore. Le indagini permisero di scoprire che Pasolini era stato travolto dalla sua stessa auto. Il colpevole fu identificato in un giovane ragazzo, Pino Pelosi. La sera precedente, infatti, si trovava a cena con lo scrittore, insieme al quale raggiunse poi il litorale. Lì Pasolini, secondo le indagini, tentò un approccio sessuale con il giovane. Ma a causa del rifiuto di quest’ultimo, il poeta reagì violentemente e il ragazzo si difese uccidendolo. Il processo non ha mai fatto completamente luce sui fatti, ma il ragazzo fu l’unico condannato per la morte del poeta.
Pasolini nasce il 5 marzo del 1922 a Bologna da una famiglia borghese. Ebbe una giovinezza tranquilla, ma sin da piccolo già scriveva e faceva riflessioni da lasciar stupiti gli adulti e i suoi coetanei. Pasolini cresce e a vent’anni si trova nel bel mezzo della seconda guerra mondiale. Viene arruolato a Livorno, ma poi rifiuta di consegnare le armi ai tedeschi e fugge. Nel 1945 il fratello Guido viene brutalmente ucciso. Questo porta un dolore immenso all’intera famiglia, soprattutto alla madre, distrutta dall’accadimento. Gli anni successivi lo vedono impegnato nella politica, dove Pasolini emerge sempre più come intellettuale comunista e anticlericale, senza essere ben visto dai partiti di destra e di sinistra.
A seguito dello scandalo che lo vede accusato di corruzione di minorenne, il poeta decide di trasferirsi a Roma. Con l’inizio degli anni ’60 lo scrittore e poeta si occupa sempre di più di cinema. Dopo aver collaborato con Fellini alla realizzazione di Le notti di Cabiria, comincia a dirigere i suoi primi film. Tra i più importanti ricordiamo: Il Vangelo Secondo Matteo, Uccellacci e Uccellini, Edipo Re, Medea, Porcile, Salò. Con l’arrivo del Sessantotto, Pier Paolo Pasolini assume un punto di vista originale rispetto alla cultura di sinistra. Appoggia l’ideologia degli studenti che protestano, ma in fondo li ritiene dei borghesi destinati a fallire nelle loro aspirazioni rivoluzionarie. Nel 1973, comincia la sua collaborazione con il Corriere della Sera dove affronta i problemi del paese di allora. Il 2 novembre 1975 avviene la tragica morte.