Guerra in Ucraina, strage nel villaggio di Motyzhyn dove sono stati ritrovati i corpi senza vita da parte della sindaca, del marito e di suoi figlio. I tre sono stati prima legati e poi uccisi. Di loro non di avevano più notizie dallo scorso 23 marzo
Dopo le terribili immagini arrivate da Bucha, dove centinaia di cadaveri sono stati trovati per le strade e nelle fosse comuni, purtroppo c’è da segnalare un’altra brutta notizia. Questa volta ci troviamo nel villaggio di Motyzhyn. I corpi del sindaco, di suo marito e del figlio sono stati ritrovati senza vita. Sono stati prima legati e poi uccisi. A dare questa bruttissima notizia è stato il vice primo ministro del paese Iryna Vereshchuk. I loro cadaveri, successivamente, sono stati gettati in una fossa profonda.
Come riportato in precedenza, di loro non si avevano alcune notizie dal 23 marzo, giorno in cui sono stati rapiti proprio dai militari invasori. La vice primo ministro ha aggiunto inoltre che si tratta di un vero e proprio crimine di guerra e che i colpevoli di questi omicidi saranno inevitabilmente puniti secondo il diritto umanitario internazionale.
Ucraina, strage a Motyzhyn: chi erano le vittime
Il sindaco del villaggio, Olga Sukhenko, aveva 50 anni. Insieme a lei c’erano anche suo marito 50enne ed il figlio di 25 anni. I loro corpi sono stati trovati vicino in una fossa comune e profonda. A scoprirlo sono stati sia i civili che i militari ucraini che hanno subito comunicato la notizia ai vertici alti.
Proprio più di dieci giorni fa sono stati catturati dai russi, dopo che un collaboratore di Mosca aveva rivelato la loro posizione. Il loro obiettivo, come ha riportato il capo del consiglio regionale di Kiev, Tetiana Semenova, era quello di catturare solo il primo cittadino. Di conseguenza, però, suo marito ha insistito di andare con lei e subito dopo hanno catturato anche il figlio.
