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Flash mob contro Green Pass: “Medici trattati come macchine”

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Redazione Notizie.com

Un flash mob sotto la sede dell’Ordine dei medici per difendere due camici bianchi a processo per posizioni contrarie all’obbligo vaccinale

“No discriminazione per i sanitari italiani, questo è quello che chiede sulla sua pagina Facebook Giampaolo Bocci, coordinatore politico Italexit Roma Città metropolitana, dopo aver organizzato un flash mob, sotto la sede Omceo di Roma contro il green pass, per difendere due medici, Giuseppe Barbaro e Giovanni Frajese, sotto procedimento da parte dell’Ordine dei medici capitolino per le loro posizioni contrarie all’obbligo vaccinale.

Finito lo stato di emergenza sanitaria ormai è conclamato lo stato di emergenza democratica! Il green pass è la porta per l’identità digitale e per la società del controllo, in cui medici preparati e coscienziosi vengono richiamati solo perché fanno il loro dovere! E vengono sostituiti come se fossero semplici macchine-utenti e non cittadini italiani con diritti sanciti dalla Costituzione più bella del mondoafferma Bocci schierandosi apertamente con i due medici che si sono opposti all’introduzione e all’uso del Green Pass.

“Non è uno stato di Polizia”

Non è la prima volta che vengono organizzati raduni di protesta contro l’introduzione del Green pass, in diversi ambiti lavorativi in questi ultimi mesi in Italia. Questo flash mob sotto la sede dell’Ordine dei medici, in particolare, è stato organizzato per difendere i due medici, Giuseppe Barbaro e Giovanni Frajese che si sono opposti fin dall’inizio dell’introduzione dell’obbligo vaccinale per tutti gli operatori sanitari e per questo denunciati all’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Roma: “Italexit non ci sta! Italexit vuole una società di liberi cittadini, in cui la sovranità appartiene al popolo che la esercita nei limiti dalla Costituzione! Siamo in uno Stato di diritto, nella culla del diritto! E non in uno Stato di polizia in cui i diritti fondamentali possono essere accesi o spesi da un’entità superiore”, conclude Bocci.

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