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Cronaca

Guerra in Ucraina: duro attacco di Cacciari a Draghi

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Francesco Spagnolo

Lunga intervista di Massimo Cacciari a ‘La Stampa’. Il professore e filosofo ha duramente attacco il premier Draghi.

Massimo Cacciari, professore e filosofo, in un’intervista a La Stampa ritorna a parlare della guerra in Ucraina, ma anche delle scelte economiche fatte dal Governo iniziando dall’approvazione di un Def da cinque miliardi.

Massimo Cacciari critica la linea Draghi sulla guerra in Ucraina e sugli aiuti economici © Ansa

“Le pare che bastino? – si è domandato Cacciari in questa intervista – mi spiega concretamente cosa si sta facendo per garantire che quei soldi arrivino con continuità ai cittadini e alle imprese? C’è bisogno di una strategia fiscale per proteggere chi è in difficoltà. Ma quello di Draghi è tutto un bluff“.

L’ex sindaco di Venezia ha anche criticato le dichiarazioni di Draghi sui condizionatori: “E’ un ragionamento ridicolo. Questo governo deve evitare di fare discorsi all’ammasso e spiegare come interverrà per aiutare le famiglie. Non è più tempo di battute assurde, ma risposte concrete per aiutare le famiglie“.

Cacciari: “Inaccettabile che le decisioni sulla guerra non vengano prese in Parlamento”

Massimo Cacciari parla anche dell’ipotesi di una terza guerra mondiale © Ansa

Cacciari in questa intervista ha parlato anche delle decisioni prese dal Governo sulla guerra in Ucraina: “L’invio delle armi a Kiev è una delle cose che vanno fatte, ma non accetto che queste decisioni vengano prese con un atto amministrativo e non attraverso un dibattito in Parlamento serio“.

Mattarella e Amato sposano la linea di Draghi? La deriva è ormai quella – ha aggiunto Cacciari – in una nave in tempesta è inevitabile che succeda questa. Con l’emergenza permanente tutti i poteri finiscono nelle mani del comandante in in campo e questo è sicuramente incredibile“.

Il professore e filosofo nell’intervista a La Stampa si è soffermato anche sull’ipotesi di una terza guerra mondiale: “E’ uno scenario apocalittico, ma sto vedendo che la politica non ha memoria storica e non conosce le medicine preventive. Io tempo che dai peccati di omissione e ignoranza si possa arrivare ad una vera propria catastrofe. Il rischio di un conflitto mondiale esiste anche perché le precedenti sono nate tutte da guerre civili europee“.

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