Il corpo di ballo ucraino in Italia fa saltare l’atteso spettacolo: gli artisti, contattati dal ministero, incrociano le braccia.
Niente spettacolo, tutto saltato. A Lonigo, in provincia di Vicenza, sarebbe dovuto andare in scena il famoso e iconico “Lago dei cigni”. Un’opera attesissima, di sicuro fra le più rivisitate della storia.
Lo spettacolo era a scopo benefico con l’intento di raccogliere fondi per la popolazione ucraina, colpita dalle dure offensive ordinate dal Cremlino. Al corpo di ballo però, è arrivato un ordine da parte della National Opera of Ukraine e dal ministero della cultura, e a loro è stato intimato di fermarsi e di non mandare in scena il tanto atteso spettacolo.
La decisione, secondo la nota diffusa dal comune, sarebbe stata presa dopo i gravi fatti avvenuti a Bucha, Mariupol e Hostomel, e il motivo dello stop è stato spiegato con chiarezza.
Il corpo di ballo ucraino ha quindi immediatamente deciso di seguire le direttive in arrivo dal ministero, e l’opera, al teatro di Lonigo, sarà sostituita da “Giselle”. Il motivo? L’iconico spettacolo molto atteso e ora cancellato è del compositore russo Petr Cajkovskij, motivo per il quale è stato chiesto agli artisti di fermare tutto.
Il comune ha poi fatto sapere di accettare a malincuore la decisione provando ad evitare disagi per chi aveva già acquistato il biglietto e soprattutto le polemiche. Agli spettatori sono arrivate le scuse, gli inviti a chiedere eventuali rimborsi ma anche un promemoria dello scopo dell’esibizione, prevista per raccogliere fondi da inviare alla popolazione in guerra.
In molti hanno sollevato un caso, sottolineando che censurare l’arte non è il modo migliore per inviare messaggi chiari alla Russia. “Il lago dei cigni” però, non è il primo evento che salta in Italia. Anche all’Università Bicocca fu bloccato il corso su Dostoevskij, prima di una serie di polemiche mirate a non censurare simboli di cultura che nulla hanno a che vedere con i tristi fatti di cronaca dei giorni nostri.