L’obiettivo è quello di aiutare durante i conflitti tra Russia ed Ucraina, ma nonostante la missione umanitaria non può andare oltre: “Che colpe ho?”
La guerra non sembra destinata a terminare nell’immediato ed intanto in molti si sono messi all’opera per aiutare i popoli coinvolti. Tra questi c’è il Senatore Antonio Razzi, partito anche in missione umanitaria, che però non si è potuto avvicinare troppo alla zona di conflitto, in quanto finito nella black-list di Zelensky. Il Senatore spiega a Notizie.com: “Nel pomeriggio giocherò una partita a Grosseto, per beneficenza verso il popolo ucraino e sono anche stato da poco con la delegazione del Corpo Diplomatico di Malta a portare due pullman di oggetti e cibo ai bisognosi: io sono arrivato fino alla frontiera, gli altri 150 km sono andati da soli, visto che non potevo entrare per via della black list“.
Un commento quindi su questo “allontanamento”: “Parere negativo su Zelensky ed il Governo. Ma ho ammazzato qualcuno? Io non ho fatto niente: amo l’Ucraina, ci sono stato due volte ed ora sto lavorando per il suo popolo. Dicono di essere democratici, poi pensano alla black list. Mi vieti di entrare nel tuo paese quando ti sto aiutando? Non è corretto“. Il senatore fa poi chiarezza sul suo pensiero nei confronti di Putin: “Io non sto con lui, io voglio la pace. Nel terzo millennio si fa ancora la guerra, solo il termine mi fa venire i brividi. Sono cose folli, occorre diplomazia, ma la colpa è che non abbiamo diplomatici all’altezza come Andreotti o l’ex segretario di stato americano Kissinger: loro con la diplomazia fermavano le guerre“.
In merito a questo nei scorsi giorni aveva parlato anche di Berlusconi: “I conflitti potrebbero aumentare e portare alla guerra terza mondiale. Lui potrebbe fare molto da parlamentare europeo e da capo del partito di Forza Italia, ma ci vuole un mandato da parte del Governo italiano o dal Parlamento europeo. Lui ha confidenza con Putin, si sono visti a casa, chi meglio di lui può interagire“. Sul presidente russo, aggiunge: “Io il suo operato di aggressione non lo condivido, ci mancherebbe. Ritorniamo al discorso della diplomazia: quella italiana è stata tra le migliori al mondo, ma ad oggi manca. Prima venivamo ascoltati. Putin ha le sue responsabilità, manca quella persona che lo fa ragionare“.
Tornando indietro nel tempo si prova a spiegare la nascita dell’attuale conflitto: “Quando c’erano Bush e Gorbaciov c’era un accordo a parole: mai la Nato sarebbe stata messa al confine con il Paese, Zelensky invece vuole entrare alla Nato ed in Europa e vuole inoltre che l’America metta le basi sul suo territorio: non è corretto, non ha rispettato i patti che c’erano seppur informali“. Pensando al popolo ucraino è difficile non essere rammaricati: “Io ho parlato con amici parlamentari ucraini e russi, dicendo loro di smetterla. A me dispiace che siano coinvolti anziani, donne e bambini. Ho visto volti spaventati, mi hanno fatto pensare al fil di Benigni ‘La vita è bella’. Mi sono commosso dando una bambola o un pallone ai bambini, ho dei nipoti e questo mi tocca molto“. il Senatore, se potesse, andrebbe subito a provare a placare gli animi: “Anche sui social molti me lo chiedono, ma serve il mandato del Governo: io partirei, non ho paura di morire“.