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Domenica delle Palme: cos’è e cosa si festeggia

Published by
Paolo Colantoni

Oggi il mondo cristiano festeggia la domenica delle Palme, che da il via alla settimana Santa. Ecco cosa si festeggia e le tradizioni

Il mondo cristiano festeggia oggi la domenica delle Palme. Il giorno che da il via alla settimana Santa, che si chiuderà con la Pasqua e che rievoca l’ultima settimana terrena di Cristo. In questi giorni verranno celebrati la sua passione, la morte e la resurrezione. La domenica delle Palme ricorda l’arrivo di Cristo a Gerusalemme, salutato dallo sventolio di palme o rami di alberi dalla gente, che festante intonava “Benedetto colui che viene nel nome del Signore, Osanna nell’alto dei cieli”.

La domenica delle Palme viene festeggiata con processioni e celebrazioni in cui vengono sventolate palme benedette, che al termine della messa, ogni fedele porta nelle proprie abitazioni, come simbolo di pace. Durante la cerimonia c’è la lettura del “Passio”, la parte del Vangelo che rievoca la Passione di Gesù Cristo. Un lungo racconto che viene letto in questo giorno e il venerdì Santo.

Come detto, oggi si rievoca l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Un episodio raccontato, seppur con qualche variante, da tutti e quattro gli Evangelisti. Matteo e Marco raccontano di gente che sventolava rami di alberi o fronde provenienti dai campi, Luca invece non cita rami o fronde, mentre solo nel Vangelo di Giovanni si legge di palme.

L’episodio – spiega Famiglia Cristiana –  rimanda alla celebrazione della festività ebraica di Sukkot, la “festa delle Capanne”, in occasione della quale i fedeli arrivavano in massa in pellegrinaggio a Gerusalemme e salivano al tempio in processione. Ciascuno portava in mano e sventolava il lulav, un piccolo mazzetto composto dai rami di tre alberi, la palma, simbolo della fede, il mirto, simbolo della preghiera che s’innalza verso il cielo, e il salice, la cui forma delle foglie rimandava alla bocca chiusa dei fedeli, in silenzio di fronte a Dio, legati insieme con un filo d’erba (Lv. 23,40). Spesso attaccato al centro c’era anche una specie di cedro, l’etrog (il buon frutto che Israele unito rappresentava per il mondo). Il cammino era ritmato dalle invocazioni di salvezza (Osanna, in ebraico Hoshana) in quella che col tempo divenuta una celebrazione corale della liberazione dall’Egitto“.

Le celebrazioni iniziano con un raduno fuori dalla chiesa. Il sacerdote legge un brano del Vangelo e poi benedici i rami di Palme, che vengono poi distribuiti. Parte così la processione, che si conclude con l’ingresso in chiesa e con la celebrazione della Messa, che avrà nella lettura della Passione di Cristo il suo momento più alto. Al termine della celebrazione ogni fedele porta a casa un ramo di Palma benedetto.

 

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Paolo Colantoni