Il direttore sportivo della Salernitana: “Viste cose ignobili. Lui dirà che non mi conosce? Non me ne frega un ca**o”
Walter Sabatini è un fiume in piena. Il direttore sportivo della Salernitana inveisce contro l’arbitro, Mourinho, la panchina giallorossa e lo stadio Olimpico. “Sono inca**ato nero. Con tutto il rispetto per la Roma io ho assistito a cose ignobili dal punto di vista sportivo e calcistico”, ha dichiarato ai microfoni di Dazn al termine della sfida tra i granata e la Roma.
“Ora Mourinho dirà che non mi conosce perchè io non ho vinto titoli, ma a me non me ne frega un ca**o. Quello che succede quando si gioca a Roma è una cosa inaccettabile. Tutta la panchina che entra in campo anche per un fallo laterale. Abbiamo preso il secondo gol per un fallo inesistente fischiato ad Ederson che aveva fatto un anticipo pulito. E’ insopportabile”. Il Direttore sportivo della Salernitana è arrabbiatissimo. “Quello che fa la panchina della Roma non si può accettare. E’ insopportabile. Gli arbitri, che non hanno personalità, come reagiscono? Invertono i falli, regalano le punizioni, come quella che ci ha privato di un punto che avrebbe fatto morale per noi. Io so che sono la Salernitana, ho sedici punti e a Roma devo perdere, ma voglio farlo in un’altra maniera”.
Il dirigente della squadra granata tira nuovamente in ballo Mourinho: “Chiedo scusa se l’ho nominato perchè lui è un semidivo e io non sono nessuno. Quando vedrà quest’intervista dirà che non mi conosce perchè non ho vinto 25 trofei, ma io ho letto Emingway, Pessoa e vi posso dire che questa vita fatta di arroganza e dislivelli sociali è invivibile. Noi abbiamo diritto ad un trattamento decoroso.” Sabatini torna sugli episodi contestati: “Il rigore su Djuric? E’ un rigore netto che non viene neanche preso in considerazione. Ma l’anticipo di Ederson sull’avversario, che mi fa prendere gol, non lo posso accettare. Se lui fa un anticipo pulito è un anticipo, non un fallo. Anche perchè vai a macchiare la prestazione di un calciatore che io potenzialmente potrei rivendere. E il calcio è anche questo”.
