Disastro elettorale per la Hidalgo, il candidato del Partito socialista alleato del Partito democratico in Europa. Ma il segretario Pd plaude a Macron
Il primo turno delle elezioni presidenziali francesi ha decretato gli sfidanti al ballottaggio del 24 aprile: il presidente uscente Emmanuel Macron e il leader del Rassemblement National Marine Le Pen. Il primo ha raccolto il 27,6% delle preferenze dei francesi, la seconda il 23,41%. Percentuali che lasciano aperto ogni scenario per il secondo turno e, come ha sottolineato il quotidiano francese Le Monde, lâattuale inquilino dellâEliseo non ha di certo la vittoria in tasca. Sulla stessa lunghezza dâonda il Financial Times, secondo il quale Macron non è piĂš il âil volto fresco che era nel 2017 ma un presidente uscente identificato da molti come simbolo dellâĂŠlite pariginaâ. Complici il consenso raccolto da Meâlenchon (21,9%), Zemmour (7,5%) e lâalto astensionismo, cresciuto rispetto al 2017 e che ha superato il 26%. Di certo, se Macron festeggia per il suo risultato e la Le Pen ha giĂ fatto appello a chi non ha votato il presidente uscente al primo turno, sono due i grandi sconfitti da questa competizione: i socialisti e i repubblicani, i partiti che in Europa fanno rispettivamente parte del Partito socialista europeo e del PPE.
A sinistra fa rumore la dĂŠbâcle di Anne Hidalgo, sindaco di Parigi e candidato alle presidenziali per il Partito socialista. La prima cittadina della Capitale non è riuscita nemmeno a raggiungere la soglia del 2% e si è fermata allâ1,74%, facendo peggio di Benoit Hamon, che nella sfida presidenziale del 2017 aveva raccolto il 6,36%. Una batosta che si riflette anche nel risultato del voto a Parigi, considerata il âfeudoâ della Hidalgo. Nella Ville Lumière il sindaco viene battuta dai suoi avversari e non va oltre il 2,18%, sconfitta addirittura dalla Le Pen (5,39%). La candidata del Partito socialista viene surclassata da Macron, arrivato primo in cittĂ con il 35,5% dei voti, e dal leader di âLa France Insoumiseâ Jean-Luc Meâlenchon con quasi il 30% dei consensi.
Una disfatta elettorale riconosciuta dagli stessi dirigenti del partito. Il leader Olivier Faure ha parlato di âsconfitta storicaâ, mentre per lâex ministro Segolene Royal la sinistra ânon è piĂš il partito socialistaâ. Quadro diverso in Italia, dove le reazioni degli esponenti della famiglia del socialismo europeo sembrano sorvolare sulla sconfitta dei colleghi dâOltralpe. In unâintervista al quotidiano La Repubblica, il segretario del Partito democratico Enrico Letta ha festeggiato per il risultato di Macron e ha detto che il risultato del primo turno è âincoraggianteâ perchĂŠ âdimostra che nello scontro tra sovranisti ed europeisti a partire in vantaggio è chi crede in unâEuropa piĂš unita e forte, non chi punta sfasciarlaâ. Nel lungo colloquio con Giovanna Vitale, però, manca lâanalisi della sconfitta del Partito socialista francese che, insieme al Partito Democratico, aderisce al PSE. A differenza di Emmanuel Macron, che in Europa non fa parte dei socialisti e con il suo partito (âLa Republique En Marcheâ) fa parte del gruppo âRenew Europeâ nel Parlamento europeo.
Lâex presidente del Consiglio Letta si sofferma sul pericolo di una vittoria dellâestrema destra in Francia (âporterebbe alla fine dellâEuropaâ) e dice di essere colpito dal dato della âradicalizzazioneâ. A perdere, secondo il segretario Pd, sono le âforze tradizionaliâ come i gollisti che escono âumiliatiâ e i socialisti âsurclassati dalla sinistra-sinistraâ. Il riferimento è a Jean-Luc Meâlenchon, che ha raccolto oltre il 20% delle preferenze e ha cosĂŹ âprosciugatoâ il bacino elettorale dei socialisti. Ma lâanalisi dellâex professore allâuniversitĂ Sciences Po si ferma e non affronta le cause del disastro elettorale degli alleati francesi del Nazareno. Eppure, come esponente di spicco del socialismo europeo, Enrico Letta non aveva fatto mancare il suo sostegno alla Hidalgo. Su Twitter le aveva rivolto il suo âbon courageâ (lâaugurio di in bocca al lupo) nel giorno in cui aveva deciso di scendere in campo per le presidenziali.
In molti ricordano il video elettorale nel quale il segretario appare sorridente al fianco del sindaco di Parigi, impegnato nel suo âendorsementâ nei confronti dellâallora candidato sindaco di Roma Roberto Gualtieri. âRoberto, carissimi, guardate che sorpresaâ, aveva detto Letta lasciando la parola proprio alla Hidalgo. E lo stesso Gualtieri, sempre in campagna elettorale, aveva promesso che molti progetti del sindaco socialista di Parigi sarebbe stati âcopiatiâ dalla sua amministrazione. Una vicinanza che sembra essere passata in secondo piano con la sconfitta alle presidenziali. Commentando il risultato del primo turno, lâattuale primo cittadino di Roma ha auspicato âuna vittoria di Macronâ e âun largo sostegno di tutte le forze che non vogliono che il nazionalismo e lâambiguitĂ internazionale nei confronti di Putin prevalgano in Franciaâ. Nessun commento invece sulla disfatta del partito alleato del Pd in Europa.