Gli schieramenti italiani si dividono sul voto francese. I partiti europeisti stanno con Macron, ma c’è qualche sorpresa
In attesa del ballottaggio che regalerà alla Francia il vincitore tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen, anche la politica italiana si divide, tra chi tifa per il Presidente uscente e chi sostiene la leader del Rassemblement National. Mentre la Lega è compatta con la Le Pen, il resto del panorama politico italiano tifa Macron.
In primis il Premier Draghi, che ha bisogno di rinforzare l’asse con l’attuale capo dell’Eliseo. Ma anche Renzi e Forza Italia strizzano l’occhio a Macron. Tutte le forze europeiste italiane (su tutte Pd e il partito di Berlusconi) vedono di buon occhio la conferma dell’attuale presidente. “Con l’eventuale vittoria di Le Pen si sfascia l’Europa, avrebbe un impatto impressionante su di noi enorme – ha dichiarato ieri il leader Pd Letta – Noi tiferemo per l’europeismo, Putin per il nazionalismo”. Dalla parte opposta c’è Salvini, forte di una storica alleanza con Le Pen siglata dal 2013, ben prima della nascita del fronte sovranista in Europa. “Molto bene Marine, siamo felici del tuo successo e orgogliosi del tuo lavoro, del tuo coraggio, delle tue idee e della tua amicizia”, ha scritto su Twitter il della Lega.
Mentre Fratelli d’Italia sostiene la candidatura del Rassemblement National, è criptica la posizione di Conte e dei 5 Stelle, che cerano di tenere i piedi in due staffe: “Abbiamo una visione complessiva distante da quella di Le Pen, perchè stiamo parlando di una visione di una destra conservatrice. Sicuramente siamo anche noi molto sensibili a dei temi che sono stati posti anche dalla Le Pen, per esempio sul potere d’acquisto dei cittadini”. Chiusura dedicata a Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe: “Al secondo turno, si scontreranno due visioni radicalmente opposte del modo di stare in Europa e nel mondo da parte della Francia. Quella di Macron: aperta, riformatrice, che vuole stare al centro dell’Europa; quella di Le Pen: estremista, di chiusura e divisione, che vuole un’Europa impotente. Ancora una volta, dunque, la scelta dei francesi avrà un impatto importantissimo non solo sulla Francia ma anche su tutta l’Europa e oltre”.