Continuano le sanzioni non solo nei confronti della Russia, ma anche agli oligarchi che vivono e lavorano lontano dal loro Paese
Continuano le pesanti sanzioni che la Russia sta continuando a ricevere dall’Unione Europea dopo l’invasione e l’attacco nei confronti dell’Ucraina. Basti pensare che con oggi siamo arrivati al giorno numero 47 del conflitto e non ci sono novità sul fronte di un possibile “cessate il fuoco”. Anzi, continuano i combattimenti tra le due forze armate. Zelensky ha dato appuntamento ai russi nel Donbass dove, molto probabilmente, nei prossimi giorni si verificherà un nuovo conflitto.
Tornando al tema delle sanzioni, però, ad essere colpiti sono anche gli oligarchi russi che vivono e lavorano lontano dal proprio paese. Anche nei loro confronti sono scattate delle pesanti ammende. Dal congelamento dei loro beni fino al sequestro delle loro ville che utilizzavano come posti per trascorrere le vacanze nel nostro paese. L’ultima notizia arriva direttamente dalla Sardegna, precisamente da Olbia, dove è stato sequestrato un immobile dal valore importantissimo.
La Guardia di Finanza, proprio nelle ultime ore, ha congelato un immobile dal valore che supera i 100 milioni di euro (per la precisione sono 105) nell’ambito delle sanzioni internazionali nei confronti degli oligarchi russi. Questa proprietà appartiene ad uno degli uomini più ricchi della Russia come Dmitry Arkadievich Mazepin e del suo figlio Nikita. Un nome che sicuramente risuonerà forte nelle orecchie da parte degli amanti della Formula 1.
Sì, stiamo parlando proprio del pilota che lo scorso anno ha corso nel team ‘Haas’ e che poche settimane fa è stato prontamente licenziato dalla sua stessa scuderia dopo l’attacco del suo paese nei confronti dell’Ucraina. La villa si trova a Portisco ed è facilmente riconducibile alla famiglia ‘Mazepin’ per il tramite di un veicolo societario estero.
Questa è solamente una delle tantissime sanzioni che stanno ricevendo tutti i russi: in primis si è mosso il mondo dello sport che ha deciso di squalificare, da ogni competizione, le squadre russe (così come la Nazionale). Poi le grandi aziende leader (cibo, tecnologia ed altro) che hanno sospeso e annullato tutte le vendite nel Paese governato da Putin.