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Economia

Ucraina, La Russia lega il rublo all’oro, dribbla le sanzioni ma che rischio

Published by
Daniele Magliocchetti

La strategia di Putin e dei suoi economisti sta funzionando, ma l’economista Messori avvisa: “E’ un’ottima strategia, ma è anche un azzardo clamoroso”

Ma con tutte queste durissime sanzioni, come fa la Russia ad andare avanti e resistere? La risposta è semplice, ma allo stesso tempo complessa e articolata. Nei giorni scorsi, più precisamente giovedì 7 aprile 2022, il cambio tra dollaro e rublo è sceso di circa il 5% a un minimo di 75,60. La valuta russa si è così riportata sostanzialmente ai livelli di inizio anno, quando ancora la guerra con l’Ucraina sembrava uno scenario del tutto inverosimile sui mercati finanziari. Un fatto a dir poco spettacolare, secondo gli economisti di tutto il mondo, se si pensa che solamente alla fine di febbraio si stava celebrando il funerale del rublo, colato a picco subito dopo la comminazione delle dure sanzioni dell’Occidente contro la Russia. Tra queste, il “congelamento” delle riserve valutarie russe per 300 miliardi di dollari.

Vladimir Putin (Ansa Foto)

E  cosa è successo? Come mai il rublo e la stessa Russia hanno non solo tenuto botta, come si dice in gergo, ma perfino quasi risalito la china. Tra i fattori che hanno giocato a favore del rublo ci sono certamente i controlli sui capitali, il fatto (non trascurabile)  che l’Europa continui a comprare gas e petrolio russi, le deboli importazioni russe dal resto del mondo (anche per via delle sanzioni), il trading limitato sul mercato valutario, ma non possiamo chiudere gli occhi dinnanzi all’incredibile e rischiosa mossa dell’ancoraggio all’oro, ovvero legare il rublo alle riserve d’oro. Alla fine di marzo, il governatore della Banca di Russia, Elvira Nabiullina, ha annunciato che avrebbe ripristinato gli acquisti di oro, stavolta fissandoli a un prezzo di 5.000 rubli per grammo.

L’economista Messori: “E’ una buona strategia per rendere il rublo forte contro le sanzioni, ma è una mossa rischiosa, e anche molto”

La moneta russa, il rublo che sta riscuotendo un grande successo (foto Ansa)

Per il momento, questa strategia orchestrata da Putin e dai suoi economisti, sta contribuendo a rafforzare il rublo. E’ frustrante per l’Occidente, che avrebbe desiderato un crollo marcato e duraturo del cambio russo, così da indurre il Cremlino a più miti consigli su Kiev, ma così non sta andando. Secondo qualcuno, la Russia, con questa mossa, avrebbe appena spazzato via circa il 30% del dollaro statunitense in tutto il mondo quando si tratta di lingotti d’oro. La gente di tutto il mondo sta letteralmente buttando i propri soldi sul rublo e buttando via dollari ed euro per farlo. Quello che la Russia ha appena fatto sarebbe l’equivalente finanziario di far esplodere una bomba nucleare.

Il professor Messori, docente di Economia alla Luiss, parlando con Notizie.com, spiega: “Non possono definire un tasso di cambio fisso col dollaro perché il dollaro non è più legato dall’oro dal 15 agosto del 1971, ma è anche vero che se lo ancorano all’oro, ovvero il rublo, si prendono un rischio straordinario perché se hanno un tasso di inflazione le riserve sono quelle che sono è una cosa che non ha rilevanza. Il rublo in questo momento non è moneta accettata sul mercato internazionale dei paesi che hanno le sanzioni contro la Russia. In più ancorarsi a un metallo è un bel rischio, con un sistema monetario può ridurre molto la flessibilità della moneta, se ha fissato un tasso di cambio rigido con l’oro quando finisce la quantità di oro finisce la quantità di moneta. La scommessa che loro fanno forse è quella di rafforzare rublo, non è male come strategia, ma è alquanto rischiosa e chissà se durerà…”

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Daniele Magliocchetti