Ucraina, Zelensky dà appuntamento ai russi nel Donbass: armi in arrivo

Ucraina, il presidente Zelensky non si arrende e dà appuntamento ai russi nel Donbass: in arrivo le armi dagli USA, dall’Europa e dal Regno Unito

Zelensky dà appuntamento ai russi a Donbass
Volodymyr Zelensky (Ansa Foto)

L’obiettivo dell’Ucraina è chiaro: spostare il conflitto nel Donbass e vincere contro i russi e poi iniziare a negoziare. Questo è il pensiero da parte di Zelensky dopo le terribili immagini che sono arrivate sia da Bucha che da Kramatorsk. Lo ha ribadito anche il consigliere Mikhaylo Podolyak. E Putin in tutto questo? Rimane in silenzio. Per Kiev, come riporta il quotidiano la ‘Stampa‘ si tratta di un arroccamento. Non solo: è stato descritto come uno che parla solamente il linguaggio della forza. Di conseguenza gli ucraini hanno deciso di adottare, anche loro, questo metodo e si sono dati appuntamento proprio nel Donbass nei prossimi giorni.

Per vincere una guerra, però, è fondamentale avere una cosa: le armi. In un primo momento il premier britannico Boris Johnson ha dato la sua parola, stesso discorso per l’Alto Rappresentante Josep Borrell ed infine anche gli USA hanno dato la loro disponibilità. Il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan, ci ha tenuto a ribadire il suo concetto per quanto riguarda le armi e ha sottolineato non solamente il fatto che gli ucraini abbiano vinto a Kiev, ma che i russi abbiano perso nella Capitale.

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Volodymyr Zelensky (Ansa Foto)

In tutto questo, però, è pronta ad entrare anche la Nato e a fare la sua parte. Dal Mar Nero, però, non arrivano buone notizie visto che sono state segnalate presenze di mine di fabbricazione russa. Lo ha annunciato il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar. Non è da escludere che siano state lanciate per fare pressione. L’unico che è spera ancora in un “cessate il fuoco” da parte della Russia è il cancelliere austriaco Neehammer. Quest’ultimo, negli ultimi giorni, ha annunciato che questa mattina incontrerà il presidente Putin a Mosca.

Lo farà come rappresentante delle istanze europee. Oltre a questo si parlerà anche della possibilità di formare dei nuovi corridoi umanitari (in modo tale da far andare via i civili) e soprattutto riprendere i negoziati di pace. Anche se, a quanto pare, tutti questi argomenti da una parte entreranno in un orecchio e ne usciranno dall’altro.

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