L’uomo, 40 anni, aveva estratto un coltello e ferito in modo lieve un agente israeliano. Dall’inizio del Ramadan, il mese islamico del digiuno, sono aumentati gli episodi gravi e i possibili attentati.
La polizia in Israele ha ucciso un palestinese di 40 anni parlando di un “attentato terroristico”. L’episodio è avvenuto ad Ashkelon dove un agente ha fermato un uomo sospetto: secondo le ricostruzioni “durante un’operazione a sud di Tel Aviv ha identificato una persona avviando così un controllo. Ma l’uomo ha tirato fuori un coltello e ha aggredito l’ufficiale, che a quel punto ha risposto prontamente aprendo il fuoco contro di lui”.
Questo quanto riportato dalla polizia israeliana. L’agente ha riportato lievi ferite e si è recato in ospedale per ulteriori controlli. L’uomo deceduto era originario della città palestinese di Hebron, nel sud della Cisgiordania occupata. Nella zona le tensioni sono cresciute in modo brusco dall’inizio del Ramadan, il mese islamico del digiuno.
Domenica uccise due donne palestinesi
Un palestinese del campo profughi di Jenin, giovedì scorso, ha sparato a tre persone a Tel Aviv. Sono aumentate le operazioni antiterrorismo in Cisgiordania. Domenica, invece, le forza di sicurezza israeliane hanno ucciso una donna palestinese che ha accoltellato un poliziotto nel centro di Hebron. Lo stesso giorno, un’altra donna ancora, vedova e madre di 6 figli, è stata uccisa mentre camminava con “sospetto” verso i soldati israeliani vicino a Betlemme.