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Cronaca

Ravenna, polemiche per lo slogan: “Cartello offensivo” – FOTO

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Cristiano

Ravenna, sta facendo molto discutere lo slogan che è stato messo. Tanto è vero che per pochissime persone è stato considerato “sessista” – FOTO

Ravenna, piazza del Popolo (Ansa Foto)

Ci troviamo in Emilia Romagna, precisamente a Ravenna, dove sta facendo molto discutere lo slogan di un cartello che è stato messo da uno stand di focacce alla mostra gastronomica ‘Bell’Italia‘. Nelle ultime ore sono nate delle vere e proprie polemiche. Ovviamente vi starete chiedendo cosa sia stato scritto. Eccovi svelato il tutto. “La diamo calda…Hei…ma cosa avete capito?” (seguito da due emoticon che sorridono). Questa trovata, per molte persone, è stata apprezzata anche simpaticamente.

Non tutti, però, hanno reagito allo stesso modo. Tanto è vero che si sono sentiti addirittura “turbati” da tutto questo. Tra queste c’è la testimonianza di Cecilia Pedroni. Quest’ultima ricopre il ruolo di cofondatrice di una società di consulenza dedicata alla formazione femminile. Ha parlato ai microfoni di ‘TgCom24‘. Non lo ha condannato, ma ci ha tenuto a precisare che in quel contesto non era necessario utilizzarlo. Subito hanno preso le distanze gli organizzatori della fiera, ‘Confesercenti Ravenna ed Explicom Srl’, e che hanno condannato questo gesto. Successivamente il cartello, dopo alcune polemiche, è stato prontamente rimosso.

Ravenna, lo slogan sessista che ha creato polemiche – FOTO


La Pedroni, dopo che gli autori del cartello si sono accorti che stava facendo delle foto, le hanno detto testuali parole: “La vuoi dare calda anche tu?“. Su Facebook ha scritto che ha segnalato questi cartelli ed anche le maglie che indossavano perché potevano risultare offensive da chi poteva passare di lì in quel momento.

Non è finita qui perché la stessa Pedroni è stata condannata per la sua “esagerazione”. Da chi? Proprio da due donne che hanno voluto promuovere questa iniziativa. Proprio queste ultime le hanno consigliato di farsi una risata ogni tanto e che non doveva affatto preoccuparsi.

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