Il presidente di Nomisma Energia: “Non basta l’intesa con l’Algeria, ci vuole tempo e parliamo comunque di 9 miliardi di metri cubi di gas sui 29 che vengono a mancare. Non resta che il razionamento…”.
Ha definito l’embargo al gas russo “una tragedia economica ed energetica”. Davide Tabanelli, presidente di Nomisma Energia, risponde alle domande da La Stampa sull’intesa dell’Italia con l’Algeria per aumentare le forniture di gas. “Di più non potevamo aspettarci, è la conferma dell’estrema difficoltà a trovare dei volumi importanti di gas nel breve termine. Tanto di cappello al presidente del presidente del Consiglio, al ministro degli Esteri e all’Eni, ma se dovessero mettere domani in pratica l’embargo al gas russo ci attenderebbe un razionamento forte. Cosa significa? Non dare gas a scuole, fabbriche e alle amministrazioni pubbliche”.
L’analista del mercato energetico prosegue: “Non basta abbassare il riscaldamento. Facendo così, nella migliore delle ipotesi, si può sperare di tagliare 1 miliardo di metri cubi. Ma ci sono 29 miliardi di metri cubi da sostituire“. La soluzione è l’utilizzo di materie prime alternative: “Bisogna far lavorare meno le fabbriche, utilizzare il carbone se i sindaci lo permettono, cercare di usare i prodotti petroliferi al posto del gas e la legna nelle aree rurali togliendo subito i vincoli ambientali sulle polveri sottili”.
Tabanelli ribadisce con forza l’allarme: “Ci vogliono tre anni per ottenere i 9 miliardi che garantisce l’Algeria, forse c’è un po’ di capacità inutilizzata che ci garantisce per il prossimo inverno 4 o 5 miliardi di metri cubi, ma è poco lo stesso. Ci aiuterà la Spagna che rinuncerà al gas via tubo dall’Algeria perché ha tanti rigassificatori e può cercare il gas liquefatto in giro per il mondo. L’accordo con l’Africa è un primo passo, però va sottolineato questo: sono 9 miliardi di metri cubi di gas su 29 che non arriverebbero…”. Tabanelli poi spiega da dove potrebbe arrivare il gas mancante: “Un miliardo dalla Libia, un paio dall’Azerbaijan, poi c’è il gas liquefatto, anche se ci vuole tempo per gli impianti. Non resta che il razionamento”.