Oggi ricorre l’anniversario di un evento particolarmente straordinario e mistico che ancora oggi muove il cuore di tanti fedeli nella Città eterna.
Settantacinque anni fa, il 12 aprile 1947, nacque infatti il culto della Vergine della Rivelazione, legato ai fatti soprannaturali accaduti a un protestante che aveva in mente persino di uccidere il Papa con un pugnale. La Madonna della Rivelazione, o anche Vergine delle Tre Fontane, è infatti l’appellativo con cui Maria viene venerata a Roma dopo le apparizioni che il veggente Bruno Cornacchiola avrebbe ricevuto vicino all’Abbazia delle Tre Fontane, a Roma, nella zona dell’Eur.
La straordinaria vicenda del veggente Bruno Cornacchiola
L’antica Abbazia prende il nome dalla tradizione cristiana legata al martirio dell’apostolo Paolo, nel 67 dopo Cristo nel luogo allora denominato Aquae Salviae, in cui oggi si trova il convento retto da una piccola comunità di monaci Trappisti. La tradizione vuole che quanto l’Apostolo venne decapitato la sua testa sia rimbalzata tre volte sul terreno, facendo scaturire una sorgente d’acqua per ogni balzo. Da qui il nome delle Tre Fontane.
Lì vicino però in epoca recente accadde un altro fatto straordinario, nel luogo di adorazione e pellegrinaggio poco distante detto anche “Santuario della Divina Rivelazione”, seppure non ancora riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa come santuario. Cornacchiola nacque nel 1913 in una famiglia povera, e insieme ai suoi fratelli trascorse una gioventù dura, a causa delle problematiche vissute all’interno della famiglia, con il padre alcolizzato che sperperava tutti i beni e la madre costretta a lavorare tutta la giornata, e impossibilitata a curare la vita dei figli.
Bruno a quattordici anni scappò di casa e visse da vagabondo, abbandonato a se stesso e alla delinquenza. Nel 1936 partì per la guerra di Spagna come volontario, militando dalla parte dei marxisti, e lì incontrò un protestante tedesco che gli trasmise un odio feroce per il Papa e il cattolicesimo. Al punto da convincerlo a pianificare un vero e proprio attentato al Papa. Su un pugnale incise “A morte il Papa!”, promettendosi di usarlo per fare fuori il Pontefice.
Nel 1939 tornò a Roma, alla fine della guerra, e aderì al partito d’azione e alla chiesa battista, entrando a far parte degli “avventisti del settimo giorno“. La sua era una vera e propria missione contro la Chiesa, la Vergine e infine il Papa. Sua moglie Iolanda era cattolica e lui continuamente le bruciava tutte le immagini sacre, distruggendo crocifissi e statue.
Voleva uccidere il Papa con un pugnale, vide Maria apparirle davanti
Un giorno, durante una conferenza di un’associazione, Bruno non vedeva più i suoi tre figli, che si erano allontanati. Quando li ritrovò erano inginocchiati a con le mani giunte in preghiera. Stavano dialogando con la Madonna, che i piccoli avevano ricevuto in apparizione. Così in quel momento anche Bruno vide la Madonna, con i capelli neri e un manto verde che le scendeva fino ai piedi, una veste bianco candido e in mano un libricino grigio.
“Sono colei che sono nella Trinità divina. Sono la Vergine della Rivelazione”, disse la Madonna durante l’apparizione, rivolgendosi a Cornacchiola. “Tu mi perseguiti, ora basta! Rientra nell’Ovile Santo, Corte Celeste in terra. Il giuramento di Dio è e rimane immutabile: i nove venerdì del Sacro Cuore che tu facesti, amorevolmente spinto dalla tua fedele sposa, prima di entrare nella via della menzogna, ti hanno salvato!”.
La Madonna disse che avrebbe lasciato un segno a Cornacchiola, e questo si verificò in un incontro con un sacerdote. Da lì l’uomo si decise a entrare nella Chiesa cattolica, prima di avere di nuovo altre apparizioni. Quando Cornacchiola incontrò Pio XII il 9 dicembre 1949 gli confessò che anni prima, tornando dalla guerra civile spagnola, aveva progetto di ucciderlo.
Anni dopo il veggente affermò di avere ricevuto un’altra apparizione in cui la Madonna gli chiedeva di costruire un Santuario nel luogo dell’apparizione. Furono molte le premonizioni ricevute dall’uomo durante le apparizioni, tra cui la tragedia di Superga, la guerra del Kippur, il rapimento di Aldo Moro, l’attentato a Giovanni Paolo II e persino il disastro di Cernobyl o la caduta delle torri gemelle.
Quello stesso luogo divenne in seguito una meta di pellegrinaggio, con al centro la statua di Maria scolpita secondo le indicazioni del veggente e posta in una grotta. Lì oggi opera anche un’associazione catechistica fondata il 12 aprile 1948 a Roma dallo stesso Cornacchiola, dal nome “SACRI” (Schiere Arditi di Cristo Re Immortale).