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Cronaca

Caro bollette, stretta sull’aria condizionata: grossi dubbi sul decreto

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Francesco P

Il decreto incassa un primo ok ma fa discutere: per il caro bollette arriva la stretta sull’aria condizionata ma i dubbi restano.

Con 422 voti favorevoli e 54 contrari, arriva l’ok della Camera al decreto destinato a ridurre i prezzi sulle bollette e sull’energia. Si proverà a favorire le energie rinnovabili, e si attende che il testo passi al Senato per l’ulteriore e necessario ok.

Diversi gli allarmi lanciati sul caro bollette © Ansa

Il provvedimento andrà a stanziare 8 miliardi, di cui 5,5 per far fronte al caro energia riducendo gli oneri fiscali. La misura però avrà un peso, perché prevede anche una stretta importante sull’aria condizionata che chiaramente partirà nei mesi più caldi. Ecco cosa prevede un decreto che ha già l’ok della Camera, ma che da maggio potrebbe portare disagi anche abbastanza tangibili che sono già stati chiariti nei tempi e nelle modalità.

Caro bollette, ecco cosa accadrà per l’aria condizionata

Caro bollette, nel mirino l’aria condizionata – Ansa Foto –

Il quadro è chiaro, e di certo porterà problemi. Da maggio, nel nuovo decreto, è prevista una stretta sull’aria condizionata. In sostanza il termostato non si potrà più abbassare sotto i 27 gradi, risultando pressoché inutile nei mesi estivi e quindi più caldi.

La media ponderata degli edifici pubblici non dovrà superare i 19 gradi centigradi, e non dovrà essere minore dei 27 gradi. Sono ammessi però 2 gradi di tolleranza in rapporto a entrambe le temperature ma non basteranno probabilmente a stemperare una estate che si preannuncia rovente. Il grosso del decreto sarà però sviluppato sulle energie rinnovabili, in modo da creare una sorta di indipendenza per ridurre il fabbisogno dall’estero.

Da Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia arriva però una forte critica: “Nel decreto non si toccano gli extraprofitti frutto di guadagni speculativi – ha ammesso – e non ci sono provvedimenti contro le compagnie che hanno aumentato a dismisura il prezzo del carburante stoccato molto prima dell’invasione russa in Ucraina”. Un concetto ormai chiaro da tempo che non frenerà però un decreto già destinato a passare. Con ciò che ne conseguirà in una estate bollente, e poi in un inverno in cui dovranno essere messe in piedi altre politiche di risparmio in vista del freddo.

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