A Vercelli sono scattate cinque misure cautelari: i genitori costringevano la figlia di 13 anni a prostituirsi, veniva offerta ai clienti (spesso anziani). Violenza anche ai danni di bimbi di 1 e 2 anni: nel loro caso frustate e pesanti minacce verbali.
I capi d’accusa: violenza sessuale aggravata su minore, sfruttamento della prostituzione minorile e maltrattamenti sulla figlia 13enne. Cinque misure cautelari da parte della polizia: un obbligo di dimora, due in carcere e due ai domiciliari. Tra questi anche i genitori della ragazzina che è stata costretta a prostituirsi.
La Squadra Mobile ha scoperto anche gli orrori delle sevizie subite dai bambini piccoli di 1 e 2 anni: venivano minacciati verbalmente e addirittura frustati. Gli arresti sono scattati per i genitori di etnia Rom a Vercelli: i tre figli erano in modo totale “assoggettati al volere dei genitori” e subivano costantemente maltrattamenti fisici. Sono stati sottratti alla famiglia e ora collocati in una comunità protetta.
Violenza in famiglia, l’indagine partita un anno fa
Tra le minacce da brividi frasi come “ti ammazzo” o “ti brucio gli occhi”. Violenze perpetrate. Erano obbligati, tra l’altro, ad assistere ad atti sessuali. L’indagine era partita esattamente un anno fa, ad aprile 2021: la Squadra Mobile di Vercelli aveva portato avanti una serie di accertamenti presso la famiglia in questione, residenti nel centro cittadino di Vercelli. Il sospetto era quello che i genitori facessero prostituire la figlia di soli 13 anni. La ragazzina, secondo quanto emerso, era offerta ai clienti, spesso persone anziane. Un orrore ingiustificato.