Il GP dell’Emila Romagna viaggia verso il tutto esaurito, un modo per rilanciare l’economia dell’intero settore
Dopo un attesa lunga più di un decennio, il popolo ferrarista e non solo è tornato a sognare dopo i primi tre Gran Premi del mondiale di Formula Uno 2022, fin qui disputati. Una costante prova di forza da parte del team di Maranello, di robustezza e velocità della vettura, di classe assoluta dei sui due piloti, Charles Leclerc e Carlos Sainz, hanno contribuito a far salire alle stelle la febbre per l’attesa del prossimo Gran Premio dell’Emilia Romagna.
La passione per la Rossa è conosciuta in tutti gli angoli del mondo e quando nei primi tre GP, Leclerc con la sua F175 ha ottenuto due vittorie e un secondo, posto balzando così in testa al mondiale, è scattata immediata la caccia ai biglietti rimasti per assistere al primo Gran Premio che verrà corso in Europa dall’inizio del mondiale: quello che si disputerà sul circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola. I tifosi della Ferrari sono pronti a dare il loro supporto ai due piloti che, vuoi anche per ragioni diverse, non vedono l’ora di correre tra due ali di folla tinta di rosso.
Venduti già 94 mila biglietti a poco meno di due settimane dall’evento e ciò fa presagire che per il weekend del 24 aprile ci sia il completo sold out. Cresce l’entusiasmo e così come la domanda di biglietti in un weekend che si allunga dal venerdì, con le prove, passando per la Sprint Race del sabato che assegnerà la pole position e anche la griglia di partenza, fino appunto all’attesissima gara di domenica. Restano solo dei biglietti per la Circolare.
E non c’è da stupirsi di tutta questa richiesta perché, dopo due anni di corse senza spettatori, Imola cade proprio nel momento perfetto. Con il ritorno al 100% di capienza e nella stagione in cui la Ferrari sta facendo faville. La Rossa sembra una “bestia” in gara e Leclerc è già in fuga nella classifica del mondiale. Sarà anche una spinta in più per tutta l’economia del settore non solo per quanto riguarda il mondo del Motorsport ma, anche per tutto l’indotto della regione Emilia Romagna e il turismo collegato per uscire, speriamo definitivamente, da un pandemia che ha messo purtroppo in ginocchio molti settori dell’economia della nostra nazione.