Lunga intervista a ‘La Stampa’ per il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Il primo cittadino del capoluogo lombardo ha lanciato un chiaro allarme in vista dei prossimi mesi: “La crisi economica mi preoccupa. Gas russo? Non penso che si possa chiudere il rubinetto da un momento all’altro. Ci vuole programmazione e la missione in Algeria del premier Draghi è sicuramente un primo passo”.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala attraverso le pagine de La Stampa ha lanciato un nuovo allarme sulla crisi economica che sta colpendo il nostro Paese. “Siamo in una situazione davvero difficile – ha ammesso il primo cittadino del capoluogo lombardo – l’inflazione viaggia verso il 10%, i tassi di interessi saliranno. Questo significa che chi è ricco vedrà aumentare il proprio capitale, mentre tutti gli altri dovranno fare i conti con diverse difficoltà“.
“Al momento io non ho nessuna intenzione di tagliare diritti e tutele alla fascia più debole della popolazione – ha aggiunto Sala – e per questo sono molto agitato. Infatti, qualsiasi mio intervento porterebbe dei tagli sulla cosiddetta carne viva e non lo voglio fare. Il mio invito è quello di affrontare immediatamente le questioni per poi fare un minimo di programmazione“.
In questa lunga intervista Sala ha parlato anche della guerra in Ucraina: “A Milano di profughi ne abbiamo accolti parecchi, ma il numero è sotto le aspettative perché molti probabilmente si sono fermati prima in Polonia in attesa di capire se possono arrivare o meno da noi”.
E sulla possibilità di uno stop al gas russo ha precisato: “Eventi come il conflitto in Ucraina richiedono un cambiamento nei nostri comportamenti, ma non penso che da un giorno all’altro possiamo permetterci lo stop dell’import da Mosca. Si deve lavorare per farlo e la missione in Algeria è un primo passo. E se sarà necessario impegnarsi per spiegare i cittadini di Milano che bisogna fare dei sacrifici, io ci sarò“.