Maldini, Ibra e non solo: Ronaldinho svela il rapporto con gli ex compagni

Uno dei giocatori più forti di tutti i tempi, tra i più conosciuti al mondo: quella tecnica che lascia incantati ed un sorriso contagioso: Ronaldinho si racconta in una lunga intervista nel corso della presentazione del suo docufilm

Passano gli anni ma non i ricordi di quelle sue giocate, tutte made in Brasile quindi in grado di abbinare tecnica ed allegria. Sempre sorridente Ronaldinho, probabilmente perché la fame conosciuta da bambino ha fatto sì che avesse le idee ben chiare sui divertimenti della vita: il calcio per lui sembra infatti non essere mai stato un mestiere, bensì uno sport da praticare per diletto. Anche perché non si doveva neanche applicare troppo per lavorare bene, il suo talento era innato. Dal barrio Vila Nova di Porto Alegre ai grandi palcoscenici d’Europa, Ronaldo de Assis Moreira, meglio noto come Ronaldinho, è senza dubbio uno dei giocatori più forti dell’intera storia del calcio.

Ronaldinho presentazione docufilm
Ronaldinho (LaPresse)

L’ex giocatore, intervenuto ai microfoni di  SportMediaset.iti in occasione del lancio del docufilm sulla sua vita “The Happiest Man In The World – Ronaldinho” disponibile gratuitamente su FIFA+, ha ripercorso i passaggi delle sua gloriosa carriera, condita da incontri con altri fuoriclasse, commentando però in primis il suo ultimo lavoro: “Sono contento di condividere con gli altri tutto ciò che ho fatto nel mondo del calcio. Spero che il film piaccia alle persone e che sia un successo“.

Dinho racconta poi gli inizi della sua carriera, quando a soli 21 anni è arrivato in Europa, approdando prima al PSG e successivamente al Barcellona: “La prima difficoltà incontrata è stata la cultura differente, uno stile di calcio diverso quindi ho avuto bisogno di un po’ di tempo per ambientarmi”. Dai club alla Nazionale, il Brasile è al Mondiale come numero 1 del ranking Fifa: Penso che abbia molte possibilità di vincere, perché ha una squadra molto forte, sono insieme da diverso tempo, hanno un allenatore molto bravo e hanno uno dei migliori giocatori del mondo che è Neymar e che può fare la differenza. Credo che si trovi bene con la Seleçao, una squadra che gli dà la possibilità di giocare sciolto; inoltre penso che arriverà in un ottimo momento della sua vita e della sua carriera per poter scrivere la storia e vincere il Mondiale“.

Dalla Seleçao agli Azzurri:La mancata qualificazione è una sorpresa molto grande, un peccato perché l’Italia è sempre l’Italia e in un Mondiale senza gli Azzurri manca qualcosa, è davvero un peccato“. Un Paese, l’Italia, nel quale ha militato indossando la maglia del Milan: Sono stati due anni molto belli. Era una squadra con grandissimi giocatori, quindi sono stato felice di condividere lo spogliatoio e le partite con tutti quei campioni. Maldini è stato uno dei più grandi che abbia mai visto, ci ho giocato contro ed assieme. Sono un suo grande tifoso, potrebbe anche fare il Presidente della Repubblica. E’ un fenomeno“.

Ronaldinho docufilm
Ronaldinho, Milan-Ajax Champions League 2010 (LaPresse)

E a proposito dell’attuale cammino dei rossoneri:Credo che il Milan sia sulla giusta strada, spero possa tornare a vincere dopo tanto tempo“. Una menzione a parte per Ibra: “E’ fenomeno. Alla sua età è meglio di tanti giovani. Se vuole può giocare fino a 50 anni, perché la qualità non gli manca e fisicamente è sempre al top“. Per finire, un parere su due grandi del calcio europeo: “Mbappé e Haaland sono i due che più mi piacciono. Sono molto giovani e hanno un grande talento, tutto il mondo li sta ammirando”.

Gestione cookie