L’Ecdc lancia l’allarme: i casi di epatite fra i bambini dilagano. Numeri altissimi, si cerca una connessione per verificare quanto sta accadendo.
L’allarme è altissimo in tutta Europa. Così tanto da spingere il Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), a suggerire ai medici di segnalare immediatamente tutti i casi riscontrati nei bambini e nei ragazzi fino ai 16 anni.
In Italia non ci sarebbero al momento casi, ma ciò che sta accadendo nel Regno Unito e in Spagna alza il livello di attenzione, soprattutto per i numeri riscontrati all’interno degli ospedali. Secondo i principali quotidiani iberici già 3 casi sarebbero emersi, mentre nel Regno Unito il numero avrebbe superato i 50.
Dati preoccupanti, che spingono i medici a cercare connessioni con altre malattie, o comunque ad intervenire nell’immediato per provare a capire cosa sta accadendo. “I medici sono incoraggiati a segnalare casi di epatite acuta in bambini fino all’età di 16 anni con transaminasi sierica, in cui l’ epatite da A a E è stata esclusa, agli Istituti Nazionali di Sanità Pubblica”, si legge in una nota l’Ecdc. “Alcuni dei bambini ricoverati in ospedale in Inghilterra sono risultati positivi per SARS-CoV-2 e altri per adenovirus, ma al momento non esiste una chiara connessione tra i casi segnalati”. La situazione però è preoccupante.
Epatite fra i bambini: le prime ipotesi
Dei tre casi in Spagna, segnalati fino ad ora, uno ha avuto bisogno di un trapianto di fegato, ma l’evoluzione clinica è considerata “favorevole”. In Inghilterra alcuni dei 60 casi sono progrediti in insufficienza epatica acuta e hanno richiesto il trasferimento a unità pediatriche specializzate. Alcuni dei 60 pazienti hanno avuto bisogno di trapianto, e la situazione è sotto monitoraggio.
La vicenda diventa quindi preoccupante e si cercano i motivi. I casi non sarebbero connessi fra loro in alcun modo, e la prima ipotesi è una causa scatenante dovuta al Covid, che però può provocare in alcuni casi epatiti o insufficienze, ma non scaturire in problemi così pesanti da trasformarsi in trapianti di fegato.
Il timore, secondo gli esperti, è proprio nella rarità per cui si presentano fra i bambini casi del genere, addirittura sui quali intervenire con interventi al fegato. In Italia non sono al momento segnalati problemi, ma si cerca un filo conduttore per capire quali siano le cause scatenanti di un boom che ora diventa preoccupante.