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Morte Morosini, Spinelli: “10 anni dopo Livorno lo ama ancora di più”

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Carlo Roscito

L’ex presidente del club ricorda il centrocampista nella tragica ricorrenza di quel maledetto 14 aprile 2012: “La città prova un affetto enorme nei suoi confronti. Servono investimenti seri per evitare che ci siano altri episodi del genere”. 

Dieci anni esatti dalla tragedia. Nessuno, non solo a Livorno, ha dimenticato Piermario Morosini. Ragazzo splendido, testimonianza unica ribadita con forza da tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerlo. Sfortunato nella vita e non solo per quel giorno maledetto. Era il 14 aprile 2012, una data passata alla storia per la scomparsa del centrocampista classe 1986, a soli 26 anni.

Sono passati 10 anni esatti dalla scomparsa di Piermario Morosini, morto durante la partita tra Pescara e Livorno (Ansa Foto)

Generosità massima dimostrata anche nel momento più pesante, quello della crisi cardiaca, a cui aveva provato a reagire rialzandosi ripetutamente con la sola forza delle gambe. Ha tentato di sfuggire alla morte, beffarda nel sorprenderlo durante la partita con il Pescara. La redazione di notizie.com, 10 anni dopo, ha contattato in esclusiva Aldo Spinelli, ex presidente del Livorno: “Vedevamo che non reagiva, il ragazzo non dava segnali di ripresa, è stata durissima. È un ricordo difficile da cancellare dalla mente”, racconta l’ex patron del club.

Spinelli su Morosini: “I controlli erano stati super da parte di Livorno e Udinese”

Piermario Morosini in azione con Ciro Immobile, attaccante del Pescara nella stagione 2011-2012 (Ansa Foto)

Spinelli spiega di voler mantenere viva la memoria di Morosini ogni anno, non solo nelle tristi ricorrenze: “Livorno lo ricorda sempre, la città prova ancora oggi un grande affetto nei suoi confronti. Avevamo fatto dei sacrifici per portarlo con noi a gennaio, veniva da una squadra importante come l’Udinese, era stato una richiesta del nostro allenatore”. Non cerca responsabili: “Sono cose veramente nascoste, Piermario era in perfette condizioni, i controlli erano stati approfonditi sia da parte nostra, sia da parte dell’Udinese. Non sono cose che si possono prevedere. Inutile colpevolizzare qualcuno, abbiamo sempre cercato di prevenire situazioni del genere”.

“Ci vogliono investimenti seri”

Un’immagine drammatica di quel 14 aprile 2022 (Ansa Foto)

“A volte purtroppo non è possibile, basti pensare anche al caso di Astori, affrontato in tante partite come avversario, o anche al professor Scoglio, morto in diretta tv”, prosegue Spinelli. Che chiede investimenti importanti per evitare altre tragedie: “Mi auguro che la medicina possa fare dei passi in avanti, che ci siano attrezzature sempre migliori. Queste tragedie avvengono in ogni campo, non solo nel calcio, per questo spero in un progresso farmaceutico. Ci vogliono investimenti seri, non possiamo più fare finta di niente. Non è ammissibile morire come è successo a Piermario”.

 

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Carlo Roscito