La bozza del Pnnr2 esaminata dal Consiglio dei Ministri, fa scattare in anticipo le multe per i negozianti che non accettano pagamenti con carte di credito e bancomat: i provvedimenti
Si va verso l’anticipo dei provvedimenti per i negozianti che non permetteranno i pagamenti con bancomat e carte di credito: l’obbligo era già previsto, ma potrebbe scattare anzitempo rispetto alle previsioni che davano come indicazioni approssimative gennaio 2023 per i cambiamenti definitivi sulla questione. Questo è quanto è emerso ieri dopo che il Consiglio dei Ministri ha esaminato la bozza del decreto Pnnr2. C’è quindi la volontà di una stretta anti-evasione. L’obbligo di possedere un Pos per i pagamenti elettronici è già in vigore dal 2014 e per il momento non è accompagnato da eventuali sanzioni, le quali però potrebbero prendere piede tra pochi mesi.
Da tempo c’era nell’aria questa idea, ma non è mai stata formalizzata. Ad ogni modo, sembrerebbe che la svolta stia per arrivare ed i provvedimenti in questione riguardano una ‘doppia’ multa: si dovrebbe partire da 30 euro e si dovrebbe poi aggiungere il 4% del valore della transizione negata. Questo è quanto trapela sulla vicenda, che potrebbe essere presto ufficializzata.
Svolta sui pagamenti con Pos, ecco da quando
Dopo che il Consiglio dei Ministri ha esaminato la bozza del Pnnr2, potrebbero entrare in vigore dal prossimo 30 giugno, e quindi non più da gennaio 2023, i provvedimenti per chi rifiuta il pagamento tramite il Pos. La multa riguarderà indistintamente commercianti e professionisti che non consentiranno l’utilizzo del dispositivo elettronico per pagare nei loro locali. Una stretta a cui potremo assistere già nei prossimi mesi, proprio a ridosso delle vacanze estive 2022.
Così una doppia sanzione coinvolgerà chi negherà le transizioni ai clienti. Sicuramente una comodità in più per i clienti stessi, ma dal canto loro i commercianti chiedono di abbattere le commissioni sui pagamenti elettronici. Questo è da tempo un conflitto che non sembra trovare un punto di incontro e che prova a spiegare la “diffidenza” di negozianti e professionisti sul tema. Ora però non ci sono più scuse, a breve potrebbe arrivare l’ufficialità delle multe.