La Federazione ha deciso di inserire l’arbitro ucraino nelle proprie file per dirigere il resto della stagione
“Ero perso. Poi ho capito che dobbiamo fare al meglio quello che sappiamo fare. E io so arbitrare”, queste le prime parole di Ryzhyk, 45 anni, al Corriere della Sera, alla notizia che la Fip aveva deciso di inquadrarlo nei propri ranghi. L’arbitro ucraino è un arbitro di alto profilo internazionale, uno dei top in Eurolega e la federazione italiana si è dimostrata subito sensibile nel concedergli questa possibilità e soprattutto un modo di continuare a vivere nonostante il dramma che il suo paese stava vivendo. “L’idea mi è venuta dal cuore”, continua Ryzhyk, “era ed è una guerra di aggressione. Non condivido, ma posso in qualche modo comprendere una guerra dove soldati uccidono altri soldati. Non una dove si uccidono donne, bambini e anziani”.
Ryzhyk è stato premiato più volte come uno dei migliori arbitri europei, ha diretto in carriera più di cento partite, ed ha una passione sconfinata per il nostro basket del quale conosce tutto: “Sono un arbitro professionista dal 1992, internazionale dal 1997. Ho avuto tanti contatti con il basket italiano, conosco la sua storia: Meneghin, Fucka, Basile, Datome. Non voglio dimenticare nessuno. E poi, un nome che dice tutto: Ettore Messina. Seguo ogni giorno le notizie internazionali. Ho visto che gli italiani sono solidali con gli ucraini, e li ringrazio. Anche voi non capite come sia possibile vedere in azione carri armati, elicotteri e armi di distruzione”. Un grande segnale di solidarietà e vicinanza espresso dalla nostra Federazione nei confronti del popolo ucraino.