Gabriele Natalizia in esclusiva a ‘Notizie.com’: “La Russia dopo il duro colpo all’incrociatore sarà ancora più feroce nell’offensiva del Donbass. Svezia e Finlandia nella Nato? Possibile uno scenario molto simile a quello della guerra fredda”.
La redazione di Notizie.com ha contattato Gabriele Natalizia, professore di Relazioni internazionali a Sapienza Università di Roma e coordinatore del Centro Studi Geopolitica.info, per commentare la vicenda dell’incrociature russo affondato nel Mar Nero.
“Nel breve termine questo rappresenta un duro colpo per la Russia sia in termini economici che militari – ha detto Natalizia ai nostri microfoni – si tratta di una nave da guerra che consentiva il bombardamento di Odessa e la difesa da possibili attacchi aerei contro il resto della flotta russa. In più non può essere sostituito visto che la Turchia l’aveva fatto entrare prima della guerra ed ora devono far rispettare il blocco del Bosforo e Dardanelli“.
“Inoltre si tratta di un colpo all’immagine della Russia – ha aggiunto – Mosca negli ultimi 20 anni ha sempre detto di essere una grande potenza dal punto di vista militare, ma i fatti stanno dimostrando il contrario. Ora, però, la Russia sarà ancora più feroce nell’offensiva nel Donbass“.
Natalizia ai nostri microfoni ha parlato anche del possibile ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato. “Al momento si tratta solo di una richiesta – ha sottolineato il coordinatore del Centro Studi Geopolitica.info – sull’accesso velocizzato dovranno decidere gli alleati nelle prossime settimane visto che si tratta di una questione politica, ma non sappiamo se sarà una cosa fattibile. Ma se la Russia aveva deciso di fare questa guerra per aumentare il livello di sicurezza, al termine del conflitto si ritroverà in una situazione completamente opposta anche perché molti Paesi stanno chiedendo di entrare nella Nato“.
“In caso di ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato – ha concluso Natalizia – si andrà verso una nuclearizzazione del mar Baltico e, di conseguenza, ad uno scenario molto simile a quello della guerra fredda“.