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Spettacolo

Alvaro Vitali confessa “Pierino”: “Dalle macchine di lusso alla depressione”

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Carlo Roscito

L’attore in un’intervista alla Rai ha raccontato l’apice della sua carriera e poi il buio degli anni più complicati, coincisi con la fine della commedia sexy all’italiana: “Mi sono sentito escluso…”

Il suo telefono ha smesso di squillare. Alvaro Vitali si è confidato a “Oggi è un altro giorno”, trasmissione di Serena Bortone, insieme a sua moglie Stefania Corona: “Ho girato 150 film e lavorato con registi del calibro di Fellini, Polanski, Dino Rosi e Monicelli. In principio facevo l’elettricista, poi mi ha chiamato una produzione di Dino Risi per un film dal titolo ‘Mordi e fuggi’, dovevo interpretare un giornalista. La mia vita è cambiata in quel momento, con 500mila lire come compenso, perché decisi di fare cinema”.

Alvaro Vitali in un’intervista alla Rai ha raccontato di come si sia sentito escluso dal mondo del cinema (Instagram)

“Una volta ero a Cinecittà per fare un provino“, continua Vitali. “Entro con un altro attore e vedo una grande luce, un uomo con la scarpetta bianca e un cappello. Era Federico Fellini. Ci ha chiesto di fare il verso del merlo, così ho iniziato a fischiare. La sua risposta? Disse ‘Prendete lui, l’altro ancora aspetta il merlo…’. Iniziò così la nostra collaborazione”. Alvaro Vitali, il successo, lo otterrà negli anni Settanta grazie alla commedia sexy all’italiana e a “Pierino”, il personaggio protagonista delle barzellette: “In totale ho fatto 4 film con Pierino, poi tante altre commedie. Non sono diventato però ricco… Venivo stipendiato mensilmente da distribuzione e produzione, così non si guadagna molto. Ho comprato la casa, poi cambiavo macchina ogni tre mesi, le auto sono la mia passione”.

Alvaro Vitali: “Cambiavo macchina ogni 3 mesi, poi sono stato escluso”

Una foto di Alvaro Vitali con la divisa della Ferrari nei primi anni Duemila (Ansa Foto)

Un personaggio, quello interpretato, non troppo lontano dalla realtà: “Nella vita sono stato Pierino sul serio, fin da piccolo. Facevo dispetti a Trastevere, quartiere in cui sono nato. Mia madre mi portava in collegio, uscivo dalla porta posteriore, andavo a prendere l’uva nei campi e la vendevo. Con la fionda rompevo i vetri, ero un casino”. I giorni complicati sono iniziati con la fine della stagione della commedia sexy: “Dico la verità, mi sono sentito escluso dal cinema, non volevo sentire e vedere più nessuno”. La moglie Stefania ha raccontato la depressione che si è insinuata nella vita dell’attore: “Siamo ottimi colleghi, come tutte le coppie litighiamo e poi facciamo la pace. Siamo insieme da 24 anni e sposati da 15. Alvaro, quando ci siamo incontrati, stava vivendo un periodo di depressione. Aveva girato un film su Pierino, poi mai uscito… L’aveva visto come la fine della carriera. In pubblico era divertente e allegro, a casa invece era triste, aveva perso ogni stimolo. L’ho spinto a rialzarsi, anche per via dell’esperienza e della sua genialità. L’ho costretto a impegnarsi di nuovo”.

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Carlo Roscito