Il giocatore dei Charlotte Hornets era stato espulso contro gli Atlanta Hawks e aveva lanciato il suo paradenti contro i supporters avversari colpendo una ragazza di 16 anni. Ha ricevuto una sanzione di 50.000 dollari.
La NBA non ha fatto sconti a Miles Bridges. Anzi, con un comunicato ha stabilito il prezzo del suo gesto subito dopo l’espulsione rimediata nel play-in contro gli Atlanta Hawks. Il cestista dei Charlotte Hornets, una volta spedito negli spogliatoi dagli arbitri (per proteste), ha perso la testa e ha lanciato il proprio paradenti contro un tifoso colpendo però una giovane che era seduta vicino a lui sugli spalti.
La NBA ha condannato l’episodio costringendolo a pagare una salata multa di 50.000 dollari (circa 46.000 euro). La partita, disputata mercoledì ad Atlanta, metteva in palio la possibilità di affrontare i Cleveland Cavaliers per lo “spareggio” decisivo per l’ultimo posto nei playoff dell’Eastern Conference. Bridges, mentre lasciava il campo per espulsione, ha sentito le grida di un tifoso degli Hawks e non ha accettato le prese in giro. Gli insulti ricevuti, comunque, non hanno portato a una giustificazione di quanto avvenuto: Il giocatore si è girato e ha lanciato il suo paradenti tra la folla colpendo involontariamente con l’oggetto (molto leggero) una ragazza di 16 anni che era seduta lì vicino.
Miles Bridges: “Ho sbagliato e sono pronto a pagare”
“Ho sbagliato, ero arrabbiato e mi sono lasciato trasportare. Puntavo al ragazzo che mi stava urlando contro e invece ho preso una ragazzina. Sono consapevole che non fosse la cosa giusta da fare, per questo sono pronto a pagarne le conseguenze“, ha detto giocatore il classe 1998 degli Hornets, pronto a scusarsi con la ragazza. Non è il solo ad aver ricevuto una multa dalla NBA: un’altra sanzione è stata annunciata ai danni di Patrick Beverley dei Minnesota Timberwolves. Per lui 30.000 dollari di punizione (27mila euro circa) a causa di “commenti inappropriati durante un’intervista e sui social”. Nel suo caso, a placare gli animi, non è bastata nemmeno la vittoria contro i Los Angeles Clippers.