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Cronaca

Pronto il sesto pacchetto di sanzioni per la Russia: nel mirino il petrolio

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Francesco P

L’embargo del petrolio al centro del sesto pacchetto di sanzioni: ecco le indicazioni in arrivo dall’Ue e la risposta di Putin.

L’Europa si appresta a fermare i flussi di petrolio russo. Un argomento molto discusso, fino ad ora tenuto fuori dalle sanzioni e ora al centro dei prossimi paletti imposti al Cremlino.

Petrolio russo (Ansa Foto)

L’anticipazione arriva dal New York Times, e svela quale sarebbe il contenuto del sesto pacchetto di sanzioni in arrivo a Mosca. A Bruxelles si lavorerà anche a Pasqua, per predisporre le nuove iniziative nel tentativo di fermare il conflitto. La Commissione europea punterà quindi all’embargo del petrolio, che per l’Unione rappresenta circa il 25% dei consumi.

Un argomento delicato quindi, che di sicuro rappresenta un altro forte messaggio alla Russia, rischiando però allo stesso tempo di produrre un impatto pesante nelle nazioni europee. Zelensky continua infatti a ribadire che Germania e Ungheria ostacolano il lavoro di Bruxelles, in cui si decide sullo stop all’importazione del greggio. I tabloid americani però svelano che i sesto pacchetto di sanzioni si giocherà tutto sul petrolio, con ciò che ne conseguirà sia per la Russia che per l’Europa.

Embargo sul petrolio: il sesto pacchetto di sanzioni al vaglio a Bruxelles

Putin risponde alle anticipazioni sul sesto pacchetto di sanzioni © Ansa

Un dato è ormai chiaro. Nell’embargo che dovrebbe essere contenuto nell’ennesimo pacchetto di sanzioni per la Russia,b Questo per permettere alle economie nazionali più esposte di reperire fonti alternative. Le richieste pressanti all’Opec per estrarre 400 mila barili in più la giorno restano infatti un problema molto delicato.

Il rischio è infatti di far schizzare i prezzi alle stelle come accaduto con il gas. Ecco perché nella battaglia giocata sul tavolo dell’economia, il gas russo resta fuori, e si andrà avanti sul blocco del petrolio. A tal proposito infatti arrivano le parole di Putin, che attende ma risponde. Dalla Russia ribadiscono che l’Europa non sarà mai in grado di rimpiazzare le materie importate, e la partita diventa quindi più calda. 

La decisione sembra però già presa. Da Bruxelles arriverà un pacchetto con le sanzioni riguardanti il petrolio, ma solo a fine aprile. L’intenzione è infatti di attendere il ballottaggio fra Macron e Le Pen, con quest’ultima che nella sua campagna elettorale ha spinto molto sulla libertà del potere d’acquisto da parte della Francia. Poi arriverà l’ennesimo colpo alla Russia, con tanti dubbi legati ai rischi altissimi di fermare l’importazione del petrolio. 

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