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Cronaca

“Soldati uccisi e mezzi distrutti”: da Kiev arriva il bilancio delle perdite russe

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Francesco P

Da Kiev forniscono i numeri delle vittime russe e sulle perdite dell’esercito nei territori ucraini: il bilancio è pesantissimo.

Numeri pesanti e destinati a crescere, devastazione, distruzione nei mezzi da guerra e tante vittime. Dall’account Twitter l’esercito di Kiev fornisce un bilancio delle perdite inflitte alla Russia dopo 50 giorni di guerra.

Da Kiev arriva un pesante bilancio sulle perdite russe © Ansa

Quella che doveva essere una rapida invasione, “un intervento nei territori ucraini”, così come sottolineato da Putin, si è trasformato in un lungo conflitto con perdite pesanti e una crisi umanitaria nelle città maggiormente colpite. La resistenza però ha prodotto perdite gravissime anche nell’esercito invasore, e da Kiev arrivano i numeri delle vittime e dei mezzi abbattuti.

Dati pesanti, aggiornati nell’account Twitter in un bilancio che dà la dimensione di quanti soldati abbiano perso la vita nei combattimenti, ormai lunghi e logoranti in diverse città sconvolte dalla guerra.

“Più di 20mila morti”: da Kiev arriva il bilancio delle perdite russe

Gravi perdite per l’esercito russo © Ansa

Dai dati forniti dall’esercito di Kiev, sarebbero più di 20mila i soldati russi caduti nelle battaglie in Ucraina. Nell’ultimo aggiornamento sulle perdite subite fino ad ora da Mosca, l’esercito afferma di aver abbattuto 163 aerei da caccia, circa 150 elicotteri e 138 droni inviati nelle città ucraine. 

Le forze armate affermano inoltre di aver distrutto 762 carri armati, 371 pezzi di artiglieria e circa 2000 blindati per il trasporto del personale. Il bilancio si arricchisce dei numeri sui sistemi missilistici messi fuori uso, e poi ancora dei 125 lanciamissili distrutti, di circa 1500 veicoli e 76 autocisterne per il rifornimento di carburante. Abbattute anche 66 unità di difesa antiaerea, 26 equipaggiamenti speciali e 8 navi, fra le quali l’orgoglio della marina russa.

La Moskva è infatti stata coinvolta in un pesante incendio, e l’incrociatore che per la Russia è stato fondamentale nelle prime fasi della guerra e determinante nel conflitto, è una perdita gravissima sottolineata con orgoglio dall’Ucraina, sempre più decisa a chiedere armi per resistere.

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