Via Crucis: davanti alle polemiche, protagonista il silenzio della Croce

Il silenzio è stata la componente centrale della Via Crucis dello “scandalo”, quello di Irina e Albina, le due donne, russe e ucraine, che hanno meditato sul memoriale della morte di Cristo. Il Papa non ha fatto alcun discorso, ma ha pregato. La meditazione incriminata, sostituita. Ma resta la potenza di quella stazione, davanti al dramma della guerra. 

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(Ansa)

“Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Queste le parole del Vangelo di Marco in cui si narra del morte di Cristo, il Salvatore. Tutti i presenti alla Via Crucis indetta da Papa Francesco al Colosseo, giunti alla tredicesima stazione, hanno rivissuto quel momento, oggi, con la mente proiettata al conflitto ucraino.

La speranza di Francesco più grande di ogni dolore

Le tv ucraine hanno scelto di non trasmettere la Via Crucis di quest’anno, in polemica con la scelta di Bergoglio di fare poggiare il capo alla croce a due donne, una ucraina e una russa, Irina e Albina, sorelle, amiche. Eppure quel momento di silenzio, quello che tutti insieme hanno osservato nel fare memoria della morte in croce di Cristo, è stato come un pugno nello stomaco.

Sotto quella croce c’erano tutte le famiglie del mondo, alle prese con i drammi del quotidiano e con le tragedie della storia. Famiglie che sono accomunate da una caratteristica: vogliono andare oltre il dolore, oltre la sofferenza, lasciarsi prendere per mano da Dio.

A Kiev non è piaciuta la scelta di Papa Francesco, e un popolo sotto le bombe non può che essere compreso. Ma è evidente che il gesto di Francesco aveva un unico e solo obiettivo, quello di dare un segnale di pace. Di tentare la via della pace, sotto la croce: quale momento migliore? Eppure questa volontà di pace non è stata compresa. Qualcuno può dubitare che non fosse quella l’intenzione di Bergoglio? Allora rifiutare quella unione significa scommettere forse sulla divisione.

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“Di fronte alla morte il silenzio è più eloquente delle parole. Sostiamo pertanto in un silenzio orante e ciascuno nel proprio cuore preghi per la pace nel mondo“, sono state le parole della meditazione mutata dopo le polemiche. Che hanno preceduto la preghiera finale del Papa, che ha deciso di non tenere alcun discorso.

La preghiera del Papa e il testo originale della discordia

“Tienici per mano, come un Padre, perché non ci allontaniamo da Te; converti al tuo cuore i nostri cuori ribelli, perché impariamo a seguire progetti di pace”, sono state le parole pronunciate dal Pontefice per la sua invocazione. “Porta gli avversari a stringersi la mano, perché gustino il perdono reciproco; disarma la mano alzata del fratello contro il fratello, perché dove c’è l’odio fiorisca la concordia. Fa’ che non ci comportiamo da nemici della croce di Cristo, per partecipare alla gloria della sua risurrezione”.

Davanti a Francesco, che ha seguito il percorso della Via Crucis in profondo raccoglimento, diecimila fedeli. A tenere la croce per tutte le stazioni, oltre alle due donne, si è spiegato da prima dell’evento, “una coppia di giovani sposi, una famiglia in missione, sposi anziani senza figli, una famiglia numerosa, una famiglia con un figlio disabile, una famiglia che gestisce una casa famiglia, una famiglia con un genitore malato, una coppia di nonni, una famiglia adottiva, una vedova con figli, una famiglia con un figlio consacrato, una famiglia che ha perso una figlia e una famiglia di migranti”.

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Irina e Albina, le due donne che hanno portato la croce nella tredicesima stazione della Via Crucis (Ansa)

Per ogni meditazione, si ripercorre la loro sofferenza, ma in modo particolare la speranza di una vita risorta. Come nelle domande della meditazione incriminata, e purtroppo sostituita. “Dove sei Signore? Dove ti sei nascosto? Perché tutto questo? Quale colpa abbiamo commesso? Perché ci hai abbandonato? Perché hai abbandonato i nostri popoli? Perché hai spaccato in questo modo le nostre famiglie? Perché non abbiamo più la voglia di sognare e di vivere? Perché le nostre terre sono diventate tenebrose come il Golgota?”. Non c’è scandalo più grande del dolore di Cristo.

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