Immobile e Vlahovic con le reti messe a segno ieri battono altri due clamorosi record: il duello del gol in Serie A continua ad un ritmo altissimo.
Due gol per evitare sconfitte pesanti. Per cambiare probabilmente il corso di un campionato proprio nel momento in cui le squadre soffrono ed hanno bisogno degli uomini migliori. Vlahovic batte un colpo contro il Bologna, rimediando ad una prova incolore della Juve. Immobile risponde contro il Torino, alimentando le speranze europee dei biancocelesti.
Quando la situazione si fa dura, a togliere le castagne dal fuoco ci pensano i bomber che lottano per la classifica dei cannonieri. Il serbo alla Juventus ha già dimostrato di avere un innato fiuto per il gol. Anche Immobile non si discute, e nella giornata di ieri ha raggiunto quota 25 reti.
Un record incredibile, l’ennesimo traguardo per un goleador spesso ingiustamente criticato, ma capace di andare a bersaglio con una continuità unica. La corsa alla palma di re dei bomber continua quindi. Sono 23 i centri per Vlahovic, due in meno del collega delle Lazio, e per entrambi è record dopo le firme di ieri.
La rete al Torino vale per Immobile un posto nell’élite della Serie A. Raggiunta nuovamente quota 25 in campionato, ed è la terza volta che accade in carriera. C’era già riuscito nella stagione 2017-18 quando si fermò a quota 29, e poi ancora due stagioni dopo, con un ritmo pazzesco e 35 centri in 36 partite. Con la rete di ieri, il centravanti è l’unico italiano ad aver superato quota 25 reti in tre stagioni differenti. Meglio di lui solo Gunnar Nordahl e Stefano Nyers.
Anche Vlahovic però festeggia un incredibile primato. La rete in pieno recupero contro il Bologna è per lui la numero 50 in Serie A, e arriva a 22 anni e 78 giorni. Solo Alexandre Pato ha fatto meglio, raggiungendo lo stesso numero di gol a 21 anni e 220 giorni.
Numeri che testimoniano la familiarità con il gol per Immobile e Vlahovic, due cannonieri unici che lottano per lo scettro di re dei bomber ad un ritmo incredibile, e che meditano di raggiungere quota 30 per trascinare le squadre alla qualificazione in Europa.