Biden popolarità a picco: colpa della guerra e del carovita

E’ un momento molto complicato per il presidente degli Stati Uniti Biden perchè recenti sondaggi lo danno in grande crisi di popolarità

Cresce l’ansia all’interno del Partito Democratico statunitense davanti alla popolarità ferita di Joe Biden, schiacciata dalle incognite sull’economia a cominciare da un’inflazione che galoppa ai massimi livelli da quarant’anni e dalla sfiducia nella sua leadership anche nella crisi con la Russia, che fa scattare un allarme guardando alle elezioni di medio termine che solitamente sono una cartina di tornasole nel futuro della presidenza Usa.

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden – Ansa foto

I più recenti sondaggi effettuati su scala nazionale, per la Casa Bianca, sono una doccia gelata. La Quinnipiac University ha riportato un record negativo di consensi per Biden al 33%, con il 54% che disapprova. Se il 76% dei democratici gli dà fiducia e il 94% dei repubblicani lo boccia, è tra gli indipendenti che emergono le difficoltà: viene silurato dal 54% contro il 26 per cento. Neppure la condotta davanti alla guerra in Ucraina sollecita unità alle sue spalle: il 39% approva, il 52% chiede di più contro Mosca.

Popolarità in ribasso vuol dire perdere le elezioni

Il rapporto tra simili percentuali e le elezioni successive è scritto nell’esperienza politica: una sicura perdita media di seggi alla Camera per il partito del presidente quando l’approvazione della gente scende sotto il 50%, e ora è di 37. Nel passato, Bill Clinton nel 1994 che era al 46%, ne vide svanire 54; Barack Obama nel 2010 era al 45% e ne cedette addirittura 63. Biden, oggi, ha una maggioranza ridotta al numero minimo di cinque seggi alla Camera e addirittura al Senato un 50-50 salvato per ora solo  dal voto decisivo della vicepresidente Kamala Harris.

I motivi di questo calo popolare

I motivi per questo calo di popolarità del presidente in carica da poco tempo sono molteplici: le paure economiche amplificate dalla gestione della pandemia che ha investito anche l’economia americana, il fallimento oramai conclamato dei progetti presentati di riforme ambientali e soprattutto sociali e come detto la gestione non del tutto limpida fino ad ora della crisi tra Ucraina e Russia.

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