I media statunitensi continuano ad accanirsi sul vincitore dell’ultimo Oscar nella categoria “Miglior attore” dopo il ceffone a Chris Rock in diretta televisiva: torna d’attualità una vecchia intervista rilasciata dalla moglie, in cui ammetteva di non aver voluto il matrimonio
Dal momento di quello schiaffone in diretta tv a Chris Rock nel corso dell’ultima edizione della Notte degli Oscar, si è innescato un circolo vizioso da cui Will Smith non sembra più poter uscire a livello mediatico. Sullo statunitense, vincitore tra l’altro dell’Oscar nella categoria Miglior Attore grazie alla sua straordinaria interpretazione in “King Richard”, continuano infatti ad accanirsi i vari tabloid americani, ripescando anche vecchie situazioni.
L’ultima è quella accaduta nel 2018, quando la moglie Jada Pinkett rivelò nella sua trasmissione televisiva “Red Table Talk” (da lei diretta insieme alla figlia Willow Smith e alla madre Adrienne Banfield-Norris) di non aver mai voluto sposarsi con Will, ma che la scelta di convolare a nozze fosse stata dovuta esclusivamente al fatto di essere incinta: “Non volevo assolutamente sposarmi. Il matrimonio si celebrò nel gotico Cluster Castel di Baltimora, nel Maryland nel 1997. Ho pianto per tutta la navata, e non era per l’emozione“.
La vecchia intervista di Jada
Tuttavia, sebbene quel ricordo non fosse certamente il migliore possibile, con il passare degli anni sia Jada che Will furono d’accordo sul fatto che sposarsi sia stata la scelta giusta per tutti. Le parole sono comunque tornate d’attualità in questi giorni, nell’ambito del ciclone mediatico che ha investito l’attore dopo il caos generato nel corso della Notte degli Oscar. In quell’occasione infatti Smith è salito sul palco colpendo il presentatore proprio per difendere Jada (che successivamente non ha speso una sola parola per lui), offesa dallo stesso Chris Rock per via dei suoi problemi di alopecia. Per via di quello schiaffo l’ex “Principe di Belair” è arrivata l’esclusione per i prossimi dieci anni dagli Oscar da parte dell’Academy.
