25 aprile, Il Sindaco di Medole vieta Bella Ciao ai ragazzi “E’ divisiva”

Nel comune mantovano il sindaco di centrodestra Morandi appena ha saputo della canzone si è opposto: “Suonate Va’ Pensiero”. Ma la scuola si ritira

“E’ una canzone troppo divisiva. Con queste parole il sindaco di centro destra di Medole, piccolo centro dell’alto mantovano, Mauro Morandi, ha motivato la scelta di vietare l’esecuzione di ‘Bella Ciao’ alla manifestazione comunale per il 25 aprile. IL primo cittadino, nelle scorse settimane, aveva invitato la locale scuola, che raggruppa materna, elementari e medie, a partecipare alla cerimonia, ma quando ha saputo dal professore di musica che, oltre all’inno di Mameli, i ragazzi avrebbero intonato ‘Bella Ciao‘, l’inno partigiano, ha detto categoricamente no. “Troppo divisiva quella canzone” ha troncato ogni discorso il sindaco Morandi, rivolgendosi alla banda di Guidizzolo, un paese che dista da Medole pochi chilometri, di suonare un repertorio ritenuto dall’amministrazione più consono alla giornata.

La decisione
Il Sindaco di Medole Mauro Morandi che ha vietato l’esecuzione di Bella Ciao per il 25 aprile (facebook)

Come era nelle previsioni, la decisione del primo cittadino ha scatenato polemiche a non finire, e non solo in paese. La scuola si è subito ritirata e organizzerà una festa alternativa il 26 aprile, nel corso della quale gli studenti eseguiranno Bella Ciao. L‘Anpi dell’Alto Mantovano, da parte sua, ha confermato la presenza alla cerimonia di Medole “per ribadire il senso di questa giornata commemorativa e anche, vista l’aria che tira, per confrontarsi su questa bizzarria istituzionale e chiederne le ragioni“.

L’Anpi alla riscossa: “Il testo di Bella Ciao evoca la libertà e la lotta contro le dittature”

La protesta
Uno dei manifesti che l’Anpi ha fatto preparare per il 25 aprile (foto Ansa)

L‘Anpi sarà presente anche il giorno dopo a scuola, quando i ragazzi suoneranno ‘Bella Ciao’. “Il testo di Bella, Ciao evoca la libertà, la lotta contro le dittature e l’opposizione agli estremismi, e per questa ragione è considerata la canzone simbolo della Resistenza italiana“.

A scriverlo è il Comitato il Comitato antifascista Mantova per Stazzema in una lettera aperta con cui invita il sindaco Mauro Morandi e la sua giunta “ad approfondire una ricerca storica dove troverà che la scelta di identificare ‘Bella Ciao’ con un canto partigiano nasce dalla volontà di trovare un testo che avesse valori universali di libertà e opposizione alle dittature e alla guerra“.

Gestione cookie