Il potente sisma è stato registrato alle 9:23 locali (le 3:23 italiane). Altri più leggeri hanno toccato la zona circostante, ma per fortuna al momento è scongiurato il rischio tsunami dai centri di monitoraggio
Un terremoto in mare aperto, con una magnitudo di 6,3, ha scosso questa mattina la provincia orientale di Davao, nelle Filippine meridionali. Lo ha affermato l’Istituto filippino di vulcanologia e sismologia. Il sisma è avvenuto alle 9:23, ora locale (le 3:23 italiane), e ha colpito a un ipocentro di 10 chilometri, a una distanza di circa 54 a sud-est della città di Manay.
L’agenzia di stampa Xinhua ha inoltre avvertito la popolazione che il terremoto tettonico attiverà scosse di assestamento e potrebbe causare danni. Non si tratta certamente di una novità per le Filippine, che storicamente hanno frequenti attività sismiche a causa della loro posizione lungo l’anello di fuoco del Pacifico caratterizzato da vulcani attivi e frequenti terremoti.
Altri terremoti nella zona
Effettivamente altre attività tettoniche simili sono già state registrate in un altro Paese del continente asiatico, il Giappone, e più a est nelle Tonga dell’Oceania. Come spiegato dall’emittente nazionale NHK, un terremoto di magnitudo 5,3 ha colpito infatti la prefettura di Fukushima, nel nord-est dello Stato nipponico. Fortunatamente a seguito di questi episodi non è stato ancora emesso alcun allarme tsunami. Il sisma è stato segnalato intorno alle 8:16 locali, con un’intensità inferiore a 5 nel nord di Ibaraki, mentre parti delle prefetture di Ibaraki, Fukushima, Tochigi e Saitama hanno registrato un 4. Per quanto riguarda Tonga, un terremoto di magnitudo 5,9 della scala Richter e con una profondità di 80 chilometri – dati riportati da EMSC – ha scosso l’isola. Tutti questi sono stati avvertiti chiaramente dalla popolazione, anche se non sono stati segnalati fino a questo momento danni a persone o cose.