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Esteri

Ucraina, la Jihad del ‘macellaio’ di Putin per conquistare Mariupol

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Benedetto Guardini

Le ricchezze minerarie del Donbass dietro la fase due del Cremlino. E il leader ceceno invoca Allah

Il leader ceceno Kadyrov invoca la ‘guerra santa’ per conquistare Mariupol (Foto EPA ALEXEY NIKOLSKY)

L’acciaieria di Azovstal a Mariupol è l’obiettivo numero uno della “fase due” della guerra di aggressione della Federazione Russa all’Ucraina. Il sito siderurgico, il più grande d’Europa e con una capacità produttiva di circa sei miliardi di tonnellate di acciaio, è diventato il simbolo della resistenza delle forze armate di Kiev. Nell’acciaieria, un complesso produttivo da 11 chilometri quadrati tra capannoni, fornaci, sotterranei e depositi, è asserragliato l’ultimo contingente che resiste ai russi: sopravvissuti della 36esima Brigata dei Marine, militi della guardia nazionale, volontari stranieri e combattenti del Battaglione Azov. Nei seminterrati della struttura si sono rifugiati anche un migliaio di civili, per lo più donne, bambini e anziani.

Le mire di Putin sul ‘tesoro’ del Donbass

La Russia ha lanciato l’ultimatum ai militari ucraini asserragliati nell’acciaieria di Azovstal (Foto EPA SERGEY VAGANOV)

La conquista del sito industriale è ritenuta strategica da Putin, non solo dal punto di vista militare ma soprattutto economico. Azovstal rappresenta, infatti, il fiore all’occhiello del tessuto industriale e produttivo che caratterizza il territorio del sud-est ucraino, che si estende lungo la fascia che unisce Mariupol a Odessa. L’acciaieria si trova in una posizione centrale, al fianco del porto commerciale e vicino alle fonti di approvvigionamento energetico e di materie prime. Non è un segreto, infatti, che il Donbass custodisce nel suo sottosuolo un vero e proprio tesoro di risorse, dal gas neon alle terre rare. Il territorio a est del Dnepr, il “fiume sacro” che divide in due l’Ucraina, è da sempre il cuore produttivo del Paese. Fin dai tempi dell’URSS, quando Azovstal pesava per il 50% sulla produzione di acciaio di tutta l’Unione sovietica.

Il leader musulmano Kadyrov chiede l’aiuto di Allah

Ramzan Kadyrov da sempre al fianco di Vladimir Putin (© Ansa)

Un obiettivo fondamentale per i russi, che sono pronti a tutto pur di raggiungerlo. Come riporta la Reuters, il leader ceceno Ramzan Kadyrov, promosso dal Cremlino a generale di corpo d’armata per il suo impegno militare in Ucraina, ha evocato anche la Jihad islamica per sconfiggere il nemico. “Oggi, con l’aiuto dell’Onnipotente, prenderemo completamente il controllo dell’Azovstal”, ha assicurato il capo della Repubblica cecena, di fede musulmana. Toni da guerra santaper Allah, che fanno il suo ingresso anche nel sanguinoso teatro bellico ucraino. “Parole che colpiscono ancora di più se si tiene conto che Mariupol è la “città di Maria” in ucraino. Ecco la liberazione dell’Ucraina da parte di Putin, ha scritto su Twitter il senatore di Fratelli d’Italia Giovanbattista Fazzolari.

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