Marta Cavalli non si ferma. Dopo il successo all’Amstel Gold Race, la cremonese conquista una nuova vittoria al termine di un duello con l’olandese van Vlauting.
Momento d’oro per il ciclismo femminile. Dopo i successi di Marta Cavalli all’Amstel Gold Race e di Elisa Longo Borghini alla Parigi-Roubaix, è proprio la cremonese a regalare ai colori azzurri la terza vittoria in 10 giorni.
La portacolori della FDJ alla Freccia Vallone, seconda classica del Nord, è stata autrice di una vera e propria impresa sul Muro di Huy. L’azzurra negli ultimi chilometri della prova è riuscita a rispondere all’attacco della grande favorita Annemierk van Vleuten per poi effettuare il sorpasso in vista del traguardo.
Per i colori italiani si tratta di un successo quasi storico visto che una azzurra non chiudeva davanti a tutti in questa classica da vent’anni. L’ultima infatti era stata Fabiana Luperini nel 2002.
Molto contenta Marta Cavalli subito dopo il successo alla Freccia Vallone. “Non pensavo di avere queste gambe – ha detto la cremonese, riportata da La Gazzetta dello Sport, che nelle ultime gare ha sempre chiuso nelle prime cinque posizioni – l’attacco della van Vleuten era stato impressionante, per me è un’emozione magnifica, forse la più grande perché aver battuto l’olandese vale tanto“.
L’azzurra ha ripercorso anche gli ultimi chilometri della sua gara: “Il Muro di Huy è difficilissimo. Pendenze molto dure anche se non è troppo lungo. Io ho aspettato a ruota della van Vleuten, sapevo che nel finale spianava un po’ la strada e sono riuscita a fare la differenza. E’ stato davvero fantastico“.
Per Marta e il resto delle azzurre le fatiche delle classiche del Nord non sono ancora finite. In strada si ritornerà domenica 24 aprile per la Liegi-Bastogne-Liegi, corsa che l’Italia non ha ancora vinto. Un tabù che potrebbe essere interrotto proprio in questo 2022 visto l’ottimo momento del ciclismo femminile oltre che lo stato di forma di Marta Cavalli.
Di seguito il video dell’ultimo chilometro della Freccia Vallone femminile vinta da Marta Cavalli.