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Cronaca

Emergenza immigrazione, mai così tanti attraversamenti clandestini

Published by
Marco Ercole

I dati Frontex sugli ingressi irregolari parlano di una crisi migratoria di proporzioni enormi, con numeri che non si registravano addirittura da 6 anni: questi non sono stati condizionati dalla situazione ucraina, dal momento che la maggior parte di quegli ingressi sono regolari

Era dalla crisi migratoria del 2016 che le frontiere dell’Unione europea non venivano attraversate così di frequente in modo irregolare: ben 40.300 passaggi illegali tra gennaio e marzo 2022, il 57% in più rispetto a quanto accaduto un anno fa nello stesso lasso di tempo. Il dato viene messo in luce dall’agenzia Frontex, che al tempo stesso sottolinea come in questa analisi non vengano considerati i rifugiati in fuga dall’Ucraina. Solamente considerando il mese di marzo, sono stati ben 11.700 i migranti clandestini (nel 2021 era stato registrato il 29% in meno).

Il problema immigrazione sta raggiungendo numeri altissimi (Ansa)

Entrando un po’ più nello specifico, si può vedere come il numero di rilevamenti sulla rotta dell’Africa occidentale (con concentrazione principalmente da Marocco e Guinea) sia aumentato del 70% (5850 nel primo trimestre del 2022) e quelli sul confine di terra orientale del 714% (la maggior parte dei cittadini ucraini sono arrivati legalmente, ma alcuni hanno provato ad attraversare la frontiere illegalmente), con 950 unità rilevate.

Gli altri dati

I numeri del problema immigrazione non sono condizionati dalla situazione ucraina (Ansa)

C’è un +115% se si considera invece la rotta dei Balcani occidentali, la più problematica con i suoi 18.300 attraversamenti in tre mesi, mentre un +132% su quella del Mediterraneo orientale (oltre 7.000 sbarchi, condizionati particolarmente dall’aumento di attraversamenti illegali di frontiera a Cipro). Infine, aumentati anche i migranti che hanno provato a superare il Canale della Manica verso il Regno Unito: +190% e 8.900 tentativi, di cui almeno la metà sventati. “Sono dati – ha commentato al ‘Tempo’ Ylenja Lucaselli, deputata di Fratelli d’Italia – che confermano l ritardo comunitario nell’affrontare il dossier. Il fatto che la rotta mediterranea centrale abbia il segno meno nulla toglie alla necessità di applicare una politica efficace che veda un’interlocuzione diretta con i Paesi di partenza e l’applicazione del blocco navale. Non si possono sottoporre a un ulteriore stress economico-sociale le popolazioni di Paesi già fiaccati da contraccolpi del Covid e delle sanzioni“.

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