Scattano le nuove normative per limitare l’uso dei condizionatori e risparmiare sulla bolletta energetica: stop negli uffici, ecco come.
Due misure, le prime, per porre un freno all’uso selvaggio dei condizionatori e provare a ridurre i consumi anche nelle case. L’ipotesi di una stretta sull’energia è diventata realtà e sarà ufficiale a partire dal primo maggio.
L’emendamento al decreto bollette, con regole che saranno in vigore fino al 31 marzo del 2023, stabilisce quindi che proprio gli impianti a più alto consumo avranno un freno non da poco. Si stima infatti che negli uffici il 57% dei consumi annui è legato all’uso indiscriminato dei condizionatori, che a partire dal 1 maggio non potranno riscaldare oltre i 19 gradi e in estate non potranno scendere sotto i 27.
L’emendamento non riguarda al momento ospedali, cliniche e case di cura, ma impone anche valutazioni sull’illuminazione pubblica, e sono previste sanzioni pesanti per chi violerà le norme.
Il governo sta valutando una norma per regolamentare anche l’illuminazione pubblica, riducendo di fatto il numero dei lampioni che resteranno accesi e le ore in cui le strade resteranno illuminate. L’idea infatti è di formulare una ipotesi di risparmio per scacciare via lo spettro di una pesante crisi energetica.
Si partirà quindi dagli uffici, con sanzioni già chiare. Chi violerà le norme imposte andrà incontro ad una salata multa che va dai 500 ai 3 mila euro, e la previsione è un risparmio di 4 miliardi di metri cubi di gas solo nel 2022. Non è chiaro ancora chi gestirà i controlli per verificare che vengano rispettate le regole, ma dal primo maggio la stretta sarà ufficiale in attesa di capire quali saranno tutte le attività alle quali verrà posto un freno sui consumi energetici.