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Netflix come Dazn: una brutta sorpresa per gli abbonati

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Mauro Simoncelli

Un sensibile calo di abbonamenti registrato nell’ultimo anno ha fatto prendere alla piattaforma streaming un’importante decisione

Nonostante la pandemia abbia rivoluzionato il nostro modo di vedere i programmi in Tv, Netflix, la prima prima tv a trasmettere programmi in streaming arrivata in Italia, ha fatto  registrare nell’ultimo anno una diminuzione dei nuovi abbonati.

La sede di Netflix in California – Ansa foto

Netflix ha riportato una perdita netta di 200.000 abbonati a pagamento nel primo trimestre, mentre gli analisti in media prevedevano addirittura 2,5 milioni di nuovi abbonamenti. Il calo è arrivato soprattutto negli Stati Uniti e in Canada dopo un aumento dei prezzi che è andato ad intaccare direttamente i portafogli degli utenti. Per questo motivo l’azienda californiana sta studiando qualche rimedio per frenare l’emorragia di abbonamenti e, di conseguenza, delle perdite di guadagno.

Le ipotesi sul tavolo

La prima ipotesi sul tavolo potrebbe prevedere una restrizione sulla condivisione delle password. In pratica la stessa decisone che aveva già preso Dazn per impedire il prestito delle credenziali tra utenti diversi. Dobbiamo monetizzare la condivisione degli oltre 100 milioni di famiglie che utilizzano l’account di un’altra famiglia”, ha affermato il co-amministratore delegato Reed Hastings spiegando le possibili mosse dell’azienda, “questa è una grande opportunità poiché queste famiglie stanno già guardando Netflix e si stanno godendo il nostro servizio. La condivisione probabilmente ha contribuito ad alimentare la nostra crescita facendo in modo che più persone utilizzino e si godano Netflix. E abbiamo sempre cercato di semplificare la condivisione all’interno della famiglia di un membro, con funzionalità come profili e più flussi. Sebbene siano stati molto popolari, hanno creato confusione su quando e come condividere Netflix con altre famiglie».

L’introduzione della pubblicità

Hastings ha anche aggiunto che la società potrebbe offrire un livello di abbonamento più a basso prezzo, ma che includa la pubblicità, una svolta epocale per l’azienda: “È abbastanza chiaro che sta funzionando per Hulu, Disney lo sta facendo, HBO lo ha già fatto, non penso che ci siano molti dubbi sul fatto che funzioni. Tutte queste aziende lo hanno capito prima e ora potrebbe essere arrivato anche il nostro di turno”.

Si sta testando il nuovo sistema

Netflix ha cominciato a testare queste due nuove proposte, per poter modificare il metodo di utilizzo del servizio, presso delle famiglie abbonate prese a campione in America Latina. Il gradimento o meno di questi iniziative sarà decisivo per introdurle poi su scala mondiale e nel mercato europeo e di conseguenza, anche nel mercato italiano .

 

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Mauro Simoncelli