La vicenda di Genova che riguarda 27 disabili costretti a lasciare il treno il giorno di Pasquetta ha suscitato inevitabili reazioni, il presidente ASI Claudio Barbaro: “Molteplici responsabilità”
La notizia riguardante un gruppo di ragazzi disabili costretti a lasciare il treno in quanto altri viaggiatori avevano già occupato i loro posti assegnati ha lasciato sicuramente increduli e basiti. L’episodio si è verificato a Genova il giorno di Pasquetta: il gruppo è stato costretto a fare rientro a casa con il pullman organizzato da Trenitalia, per recuperare al disagio che si è venuto a creare.
Il Senatore di Fratelli d’Italia e presidente delle Associazioni Sportive Sociali Italiane Claudio Barbaro in esclusiva a Notizie.com ha commentato la vicenda: “Qualunque possa essere la giustificazione è un episodio che non doveva assolutamente accadere. Bisognava al momento trovare tutte le accortezze possibili ed immaginabili per evitare quanto accaduto“.
Non serve a niente puntare il dito, sottolinea il presidente ASI: “Sapere a chi addebitare la colpa non mi interessa, il fatto è è accaduto e tutte le persone che avevano un ruolo in questa vicenda dovevano adoperarsi affinché non accadesse. Le responsabilità sono molteplici“. “Correre ai ripari con il pullman è stato poi il minimo sindacale“, aggiunge Barbaro. Non ci sono quindi giustificazioni per quanto accaduto, un avvenimento che ha senza dubbio suscitato innumerevoli polemiche vista la gravità dell’episodio ed i protagonisti colpiti.
I motivi di tale episodi sono purtroppo già noti e si ripetono: “La mancanza di cultura nei confronti dei disabili è tangibile, è possibile notarlo partendo dalle barriere architettoniche e finendo con il mancato rispetto di ogni forma di disabilità. Il nostro è un Paese che deve fare ancora grandi passi avanti da questo punto di vista: dalle soste davanti ai marciapiedi, a tutto il resto“. Neanche il periodo storico in cui viviamo ha quindi sollecitato ad avere maggiori accortezze: “E’ qualcosa che già esisteva, la pandemia può aver inciso in minima parte ma è un dato di fatto che la precede il Covid quello della mancanza di cultura e di sensibilità nei confronti delle problematiche dei disabili“.