Il Parlamento ha approvato il documento economico del governo. I partiti hanno votato favorevolmente, ma chiedono che ci sia un impegno maggiore e soprattutto più coraggio per gestire la situazione complicata per il Paese sotto tutti i punti di vista
Non è sufficiente, almeno non in questa forma, il via libera al Def: occorrono infatti più dei 6 miliardi stanziati attualmente dal governo per il nuovo decreto anti-rincari. Tra gli impegni alla base dell’approvazione (da parte di Camera e Senato) della risoluzione di maggioranza ci sono una proroga per accedere al “superbonus”, nuovi interventi per affrontare l’aumento del costo dell’energia e possibilmente procedere con lo scostamento di bilancio. Ben 407 i voti favorevoli, appena 22 i contrari e 36 gli astenuti a Montecitorio, rispettivamente 221, 40 e 1 a Palazzo Madama.
Si chiede fondamentalmente più coraggio per combattere la crisi, compreso l’eventuale ricorso – in caso di peggioramento dello scenario – alla legge 24 dicembre 2012, n. 243, quella relativa ai sostegni “per le famiglie, i lavoratori e quella parte del comparto produttivo particolarmente colpita dalle conseguenze della crisi in Ucraina“.
Gli impegni presi
Si è parlato anche della necessità di utilizzare gli spazi derivanti dalla manovra “per nuove iniziative espansive“, con interventi per arginare i costi dell’energia attraverso una sorta di “revisione del sistema dei prezzi di riferimento dei carburanti“, in attesa ovviamente che entrino in vigore i patti con i nuovi fornitori africani. Infine c’è l’impegno a fissare una proroga sul termine di giugno per le villette unifamiliari di effettuare il 30% dei lavori e usufruire del Superbonus del 110%, con l’assicurazione al tempo stesso di un rafforzamento delle politiche di accoglienza per i profughi ucraini, nonché di una semplificazione dei procedimenti di ottenimento dell’autorizzazione per la realizzazione e l’esercizio di impianti da fonti rinnovabili.