Inter e Juventus sono le finaliste della Coppa Italia: i nerazzurri hanno battuto il Milan mentre Allegri ed i suoi hanno avuto la meglio sulla Fiorentina. L’11 maggio all’Olimpico ci sarà una sfida tra le più sentite, Butinar: “Rivalità storica tra le due squadre”
Già vincitrice della Supercoppa, l’Inter non vuole di certo fermarsi. Ora testa al campionato dove c’è un titolo da portare a casa e nel frattempo anche concentrazione massima sulla finale di Coppa Italia. Il celebre attore ed imitatore Gianfranco Butinar di fede interista, in esclusiva a Notizie.com, ha analizzato la stagione nerazzurra: “Il maestro Califano diceva ‘non c’è niente di logico nell’esistenza’ e, soprattutto dopo il 5 maggio confermo che già è strana la vita, figuriamoci il calcio“. La squadra di Inzaghi in Coppa ha vinto con un netto 3-0 grazie a Lautaro che ha siglato una rete ad inizio gara: “Per assurdo l’Inter ha giocato meglio i primi 65 minuti nel derby di campionato che poi ha perso rispetto a martedì sera, anche se il risultato è ottimo e la vittoria meritata, seppur ottenuta soffrendo. Con il Milan gli episodi dubbi sono andati a favore e spesso è accaduto il contrario nei momenti no, quando la palla non entrava e lo stesso Lautaro, per esempio, ha avuto un momento di flessione“.
La Juventus batte la Fiorentina e sarà l’avversario di Coppa Italia: “Noi siamo in risalita dopo aver vinto a Torino, quella gara ha riaperto le strade del paradiso. Con i bianconeri non è mai una partita semplice, lo testimonia la Supercoppa in cui l’Inter nel primo quarto d’ora sembrava due categorie avanti, mentre poi la partita si era incanalata in un equilibrio strano fino al gol allo scadere di Sanchez“. Anche tornando indietro nel tempo, questo duello non è mai scontato: “Ricordo la Juve più forte soffrire e mi ricordo l’Inter del triplete in difficoltà, nonostante la superiorità numerica, prima di sbloccare una sfida con Maicon: sono partite particolari come si dice dei derby e non a caso questo incontro è definito il derby d’Italia“.
Un’Inter che ha già messo in bacheca la Supercoppa ed ora ha nel mirino campionato e Coppa Italia, servirà il miglior Lautaro per lo sprint finale: “E’ un grande giocatore, ancora molto giovane. Dopo l’exploit dello scorso anno ci sia aspettava potesse essere sempre determinante: la differenza credo l’abbia fatta il cambio di compagno di reparto. Dzeko è completamente diverso rispetto a Lukaku che aveva fisicità, giocava di sponda e copriva la palla: nel gioco di Conte c’erano differenze rispetto ad ora, quindi Lautaro aveva bisogno di adattarsi in questa stagione“.
Una squadra in lotta su più fronti è sicuramente frutto di un buon operato societario: “La società ha lavorato meglio di tutti, non a caso siamo nuovamente i favoriti per lo scudetto. Nel ridimensionamento economico ha preso un buon allenatore per farlo diventare ottimo e farlo crescere di prospettiva dopo che alla Lazio nessuno gli chiedeva di vincere il titolo, quindi Inzaghi-Conte è stata una grande soluzione, così come Dzeko-Lukaku, Calhanoglu non è Eriksen così come Dumfries non è Hakimi, ma nel ridimensionamento economico ci possono stare; l’olandese garantisce 30 gare da 6 e mezzo. Anche Gosens in prospettiva è un valore aggiunto. L”inter si è adeguata ai tempi e le operazioni sono state fatte tutte in maniera esemplare“.