Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin la Finlandia ha deciso di stanziare dei fondi per ampliare il suo esercito
Lo stato baltico ha deciso di investire due miliardi di euro per potenziare il suo esercito, i fondi saranno spalmati nel prossimo triennio. La direzione intrapresa oramai è quella di accelerare il procedimento per la richiesta di adesione alla Nato.
Le forze armate finlandesi sono praticamente assenti nelle cronache del passato in virtù di una sostanziale neutralità riconosciuta da tutti gli altri stati europei. Ma quello che sta accadendo a pochi km di distanza, sta spingendo con maggiore forza la Finlandia verso la richiesta di ammissione alla Nato anche perché preoccupa la difesa di quei quasi 2000 km di confine con la Russia di Putin.
L’ex Primo Ministro finlandese Jyrki Katainen, è stato molto chiaro in una recente intervista al Corriere della Sera: “Oramai, non possiamo più fidarci di Mosca, quest’ultima ha mostrato a tutti di cosa è capace. La Russia reagirà ma non sappiamo come. In ogni caso noi saremo preparati”. Per questo motivo dall’inizio di aprile, il governo ha deciso di assegnare ulteriori fondi, circa 2,2 miliardi, alla spesa militare del Paese, che saranno distribuiti nel triennio 2023–2026. Verranno acquistati armi anticarro, armi di difesa aerea, equipaggiamento di fanteria, elementi di artiglieria, materiale per ospedale da campo e missili di difesa aerea e marittima. Tutto questo per aumentare le capacità militari finlandesi che erano già buone, ma la guerra in Ucraina ha mostrato quanto sia necessario assicurarne ancora più la solidità.
Le forze armate comprendono l’Esercito, la Marina e l’Aviazione. Tutte insieme contano, in tempi di guerra, circa 280mila soldati e il numero può però salire grazie al contributo di circa 900.000 riservisti, cioè i militari appartenenti a classi in congedo richiamabili in caso di conflitto, tutti cittadini finlandesi. Nella nazione è ancora in vigore il Servizio di leva obbligatoria per i maschi mentre resta facoltativo per le donne. La Finlandia ha preso parte dalla fine della Seconda guerra mondiale a circa 30 operazioni congiunte con le forze armate delle altre nazioni europee per di più operazioni di mantenimento della pace o gestioni di crisi.