L’esercito di Mosca ha oscurato più di 70 stazioni ucraine, sostituendole con radio russe. La risposta ucraina è stata incredibile
L’invasione ucraina della Russia è stata considerata come la prima, vera guerra vissuta attraverso i social. Con le nuove piattaforme tutto il mondo è venuto a conoscenza di ciò che accadeva in battaglia: i video (spesso molto crudi) che arrivavano dalle zone di guerra, hanno inondato chat e social network. La stessa Russia ha capito perfettamente l’importanza della comunicazione via social, tanto da oscurare la stragrande maggioranza dei siti che permettevano la divulgazione di foto e video.
Ma il conflitto in Ucraina ha portato alla ribalta anche un altro mezzo di comunicazione, diventato fondamentale per entrambe le nazioni. Un mezzo di propaganda e di diffusione di notizie che non è mai tramontato e che ha permesso alla popolazione di rimanere informata e di conoscere l’evoluzione della situazione. Parliamo della radio. Il più antico e diffuso mezzo di diffusione di notizie. La radio ha avuto una doppia importanza: ha fatto compagnia a migliaia di famiglie nei bunker ed ha realizzato decine e decine di speciali, regalando news continue. Ed ha avuto anche un’importanza strategica: nella prima parte del conflitto sono state addirittura mandate in onda le comunicazioni integrali tra l’esercito russo e Mosca.
C’è stata una diversa organizzazione da parte delle due nazioni. La Russia ha puntato sulla sostituzione delle frequenze ucraine. Kiev si è mossa di conseguenza, trasmettendo in onde medie. Un sistema poco utilizzato, ma che è risultato fondamentale. Una delle prime cose che i russi hanno fatto, una volta entrati in Ucraina, è stato distruggere oltre settanta stazioni radio. Un modo per eliminare le comunicazioni e marcare il territorio. Ma non contenti hanno anche utilizzato una tecnica mai usata nelle precedenti battaglie: hanno oscurato il segnale di decine di stazioni ucraine, sostituendolo con le radio russe. E’ successo con tutte le emittenti del Donbass e del sud del Paese. Ma la risposta di Kiev non si è fatta attendere: il governo di Zelensky ha riacceso le onde medie, facendo traslocare il segnale delle radio su frequenze qualitativamente più scarse, ma potenti ed in grado di coprire tutta la Nazione.
Le trasmissioni delle radio ucraine, sono state così ascoltate dalle famiglie nei bunker e anche dai militari in battaglia. L’esempio di Kiev è stato seguito anche dalle Nazioni vicine: Moldavia, Repubblica Ceca, Lettonia e molti altri Stati, hanno riacceso le onde medie. Anche la Russia ha seguito questa rotta, trasmettendo Radio Rossii, la radio nazionale più popolare, nel vecchio e mai abbandonato sistema. Nel mondo dei social, dei podcast, delle web-radio, la cara e vecchia radiolina in onde media, ha già vinto la sua battaglia.