Gli inquirenti hanno approfondito le motivazioni che hanno portato all’incidente in cui ha perso la vita l’ex calciatore del Napoli. Attraverso la visione dei filmati e l’ascolto delle testimonianze dei presenti, è stato possibile ricostruire la dinamica dell’impatto fatale
È avvenuto per colpa di Freddy Rincon, l’incidente che ha portato alla morte dell’ex calciatore – tra le altre di Napoli e Real Madrid – la settimana scorsa a Cali, in Colombia. Questa la ricostruzione del pubblico ministero che si sta occupando della vicenda e che ha sottolineato come il 55enne non solo fosse alla guida dell’automobile (cosa che invece era stata negata dai familiari, non presenti il giorno dell’incidente), ma che nella circostanza sia passato anche con il semaforo rosso.
Per questo motivo sarebbe stato investito da un autobus del trasporto pubblico della città colombiana, provocando anche il ferimento di cinque persone. Lui è stato quello ad avere la peggio, visto che la “grave lesione cerebrale” riscontrata lo ha portato alla morte due giorni dopo l’impatto.
Gli inquirenti sono arrivati a queste conclusioni dopo aver visionato le immagini a propria disposizione a aver ascoltato le testimonianze delle persone presenti. Nello specifico, il procuratore generale Francisco Barbosa ha parlato in un video pubblicato sull’account Twitter della sua istituzione: “Il veicolo in cui c’era Freddy Rincon era guidato da lui. La conclusione si basa su perizie medico-legali e tecniche ed è stata corroborata da testimoni che si trovavano all’interno del veicolo, e dalle telecamere”. Immagini che sono state anche diffuse alla stampa locale e in cui si vede il veicolo su cui era a bordo Rincon passare con il semaforo rosso prima di essere colpito in pieno dall’autobus: “Negli ultimi giorni sono state fatte ogni sorta di ipotesi, ma è importante chiarire i fatti al Paese“, ha concluso Barbosa.