Per la prima volta una gara decisiva, che varrà per l’assegnazione di un trofeo, sarà arbitrata da una donna
Il 7 maggio un altro importante passo verrà fatto verso le pari opportunità tra uomini e donne, la Federcalcio francese ha deciso infatti di affidare, per la prima volta, la direzione della finale di Coppa di Francia ad una donna.
Stéphanie Frappart sarà la prima donna ad arbitrare la finale di Coppa di Francia. La Frappart non è nuova a queste prime volte, anzi, la sua carriera arbitrale è stata tutta caratterizzata da momenti fondamentali per l’integrazione dei ruoli maschili e femminili nel mondo dello sport e in particolare nel calcio. Infatti nel 2019 era già diventata la prima donna ad arbitrare una partita di Ligue 1, lo stesso anno ha poi arbitrato la Supercoppa Europea e poi il 2 dicembre 2020 si è ripetuta arbitrando per la prima volta una gara di Champions League maschile, dirigendo la sfida dell’Allianz Stadium tra Juventus e Dynamo Kyev.
La 28enne di Le Plessis-Bouchard, nel 2014 diventa la prima donna ad arbitrare una partita di calcio maschile della Ligue 2 tra Niort e Brest. Contemporaneamente continua l’attività nel calcio femminile, partecipando al Mondiale 2015 e al Campionato europeo del 2017. Nel 2018 dirige la finale del Mondiale femminile under 20. Nel 2019 al Campionato del mondo femminile arbitrerà ben 4 partite. Nel 2021 viene assegnata per dirigere l’incontro di Europa League maschile tra il club norvegese del Molde e i tedeschi dell’Hoffenheim nell’andata dei sedicesimi di finale. È stata inoltre selezionata come arbitro di supporto agli ultimi Campionati europei del 2020, quelli vinti dalla nostra Nazionale ed ha agito come quarto ufficiale insieme ad altri colleghi. La Frappart ha sempre creduto nella sua professione tanto da scalare velocemente la gerarchia in ambito femminile, ma quando è capitata l’occasione di infrangere l’ultimo tabù nel mondo del calcio non ha avuto la minima paura nel credere ancora di più nelle proprie possibilità e capacità: “Non si arriva per caso alla ribalta. Noi donne dobbiamo provare fisicamente, tecnicamente e tatticamente che siamo uguali agli uomini. Non ho paura di questo. Per me non cambia niente”. Ha sempre creduto nelle proprie possibilità