Accettando il ricorso della Uefa, il tribunale di Madrid ribalta il precedente verdetto e apre al procedimento contro tre big del calcio
La vicenda della Superlega non finisce mai di riservare nuove sorprese. L’ultima in ordine di tempo è quella del tribunale di Madrid che ha accolto il ricorso della Confederazione europea, aprendo così la via ad un procedimento contro Juventus Barcellona e Real Madrid.
Nell’udienza preliminare del prossimo 14 giugno, le tre società dovranno quindi comparire davanti al tribunale per un’udienza preliminare e rispondere delle accuse che sono state loro mosse. Barcellona, Real Madrid e Juventus hanno già fatto sapere che faranno immediatamente un ulteriore ricorso ma il verdetto di oggi spalanca nuovamente la possibilità di aprire di nuovo un processo contro le tre società.
“Non vi sono prove che la minaccia e l’irrogazione di sanzioni ai tre club rimasti comporti la necessaria impossibilità di portare a termine il progetto, il cui finanziamento è autonomo” questa la delibera del giudice di Madrid, Sofia Gil che aggiunge: “I club erano a conoscenza delle possibili conseguenze, che non hanno impedito l’adozione di impegni di finanziamento, che non possono essere assunti o presunti frustrati da eventuali sanzioni“. Lo stesso presidente della Uefa, Ceferin, si era espresso in maniera perentoria fin dal primo momento contro la creazione di questa manifestazione alternativa alla Uefa: “I club sono liberi di creare il proprio torneo, ma non si aspettino di competere in Uefa. Sono stanco di questo progetto calcistico“.
Ricordiamo che in un primo momento la Uefa aveva deciso sanzioni per 100 milioni di euro e l’esclusione dalle coppe per uno o due anni. Provvedimenti sospesi con il primo atto del tribunale di Madrid che oggi possono tornare ad essere attuati se il processo dimostrerà le reali intenzioni delle tre società. Il tutto in attesa del confronto vero e proprio che si terrà a Bruxelles ed in cui l‘Unione Europea e la Corte di Giustizia saranno chiamate ad esprimersi in merito alla possibilità per i club di associarsi in competizioni da loro direttamente gestite in nome della libera concorrenza.